Cinema, docufilm e ironia: il menu di Cortisonici

Dal 5 all’8 novembre la rassegna farà perno su via De Cristoforis. In agenda anche un tributo a Napoli e un omaggio a Lilli Carati

Dichiarato morto in primavera, Cortisonici risorge in un’inedita versione autunnale: si chiama “Fall break” ed è un concentrato di cinema, documentari, musica, cortometraggi e fritture, pronto ad esplodere in città dal 5 all’8 novembre.
A rimettere in moto la macchina del festival, dando nuova linfa e nuove idee per la kermesse, tre fattori fondamentali. A partire da nuovi finanziamenti, recuperati dopo tante polemiche dal Comune di Varese, che ha individuato nella fondazione milanese Aem di A2a un nuovo mecenate. C’è poi il matrimonio con DocumentaMy, il festival del documentario giunto alla terza edizione e parallelo al festival dei corti in questo strano autunno di cinema.

E infine la credibilità internazionale conquistata in 10 anni da Cortisonici, «tanto che siamo stati sommersi di materiale nonostante non avessimo presentato il bando per il 2015 – racconta Matteo Angaroni – dovevamo farci qualcosa».
Si comincia mercoledì 5 novembre alle 19 con l’aperitivo di apertura, sempre al Twiggy di via De Cristoforis, dal tema “FrittiMistiCi napoletani”, cui ogni partecipante è invitato a contribuire con la propria “napoletanità”.
La città partenopea come musa per il rinnovo di alcune schegge di festival,

dall’aperitivo al focus on, dedicato questa volta non a una nazione ma a una città, Napoli appunto, e sviscerato in clima DocumentaMy con la proiezione di due documentari: “Song’e Napule”, dei Manetti bros, due storici amici di Cortisonici, e “L’arte della felicità” di Alessandro Rak.
Si tratta in questo secondo caso di un’animazione che introduce di fatto al tema di quest’anno di DocumentaMy: il documentario animato. A questo sono dedicati la tavola rotonda del sabato pomeriggio alle 17 in Feltrinelli (con il regista Giorgio Ghisolfi e Thomas Martinelli, fondatore di DoCartoon) e gli eventi del giovedì, dall’aperitivo alla nottata di proiezioni no-stop passando per i corti in concorso, proiettati a partire dalle 21 e giudicati da pubblico ed esperti riuniti nella sala di Filmstudio 90.
Per le premiazioni bisognerà aspettare la serata conclusiva di sabato 8 novembre, tutta in via De Cristoforis e a ritmo surf grazie al concerto di Watang. I Cortisonici invece agiranno di venerdì, serata e nottata, concorso e rivincita, sulla base di una ricca risottata in apertura di serata al Twiggy.

La gara infatti quest’anno sarà a squadre, «a metà strada tra la Coppa Davis e i Giochi senza frontiere del cinema», spiega Matteo Angaroni.
A confrontarsi, con due corti ciascuno, quattro nazioni: l’Italia (che schiera tra i suoi registi il pluripremiato Astutillo Smeriglia), la Corea del Sud (che ha inviato una selezione di 80 cortometraggi), la Spagna e l’Austria. A dare il verdetto sarà il pubblico in sala e potrà ribaltarlo, passata la mezzanotte nelle cantine di via De Cristoforis per la rivincita infernale, dove le stesse nazioni gareggeranno con una selezione di opere estreme e scorrette, dall’esorcismo coreano al soft porno, dall’opera di qualità alla pellicola amatoriale.
Uno spazio per irriducibili che vuole quest’anno rendere omaggio a Lilli Carati, attrice varesina dalla vita travagliata appena scomparsa.
«Chiediamo al pubblico di partecipare anche criticamente – spiega Massimo Lazzaroni – Birretta alla mano siamo ricettivi a critiche e suggerimenti in vista di Cortisonici 2015, un’edizione da Expo che guarda lontano grazie al progetto Convergenze finanziato da Fondazione Cariplo».