Gocce d’arte su Varese. Il teatro punta in alto

Il calendario propone nove “perle” tra pensiero e memoria. Ospite d’eccezione Ascanio Celestini

Il nuovo calendario di Gocce propone nove perle di teatro contemporaneo e innovativo, «tra pensiero e memoria». Il sogno della rassegna è «far germogliare il seme della passione per il teatro in città, anche tra i più giovani», spiega il curatore Adriano Gallina. Nove appuntamenti, tutti serali alle 21 al Nuovo di viale dei Mille, a partire dal prossimo 22 dicembre con «Parole parole parole» della compagnia Brugnano, Maselli, Zatta. A chiudere la rassegna, il 18 maggio, sarà invece Ascanio Celestini con il suo ultimo, applauditissimo spettacolo: Laika.

Dopo l’annuncio dei fondi stanziati per la costruzione del nuovo teatro di Varese, una brezza di frizzante ottimismo ha accompagnato ieri mattina la presentazione della quinta edizione della stagione varesina dedicata al teatro contemporaneo: Gocce. «Apprezziamo molto la seria politica culturale che l’assessore Checchi sta delineando – ha detto Gallina – il Comune diventa partner delle associazioni per aiutarle a reperire i fondi necessari a stabilizzarle per un sistema città dove, per il teatro, sembrano emergere tre poli principali: l’Apollonio come palcoscenico principale gestito da privati affiancato dal Nuovo e dal Santuccio più attenti all’innovazione. Si potrebbe addirittura pensare a un abbonamento trasversale, su modello dell’Invito a teatro di Milano».

Gocce mantiene la sua peculiarità, oltrepassando l’idea di un teatro fine a se stesso ma che sia occasione per riflettere.

«Il teatro allora diventa una pizza, uno spazio di pensiero dove la comunità si confronta», aggiunge Gallina parafrasando Paolo Grassi.
«Più che in passato ogni spettacolo è cercato per confezionare una proposta altissima, adatta a una grande città», ha detto orgoglioso Giulio Rossini (Filmstudio90, gestore del Nuovo). Fiducioso di portare in platea un pubblico sempre più ampio e sempre più giovane.

Filmstudio90 infatti promuove Gocce assieme all’associazione “Rag time, il tempo dei ragazzi”, con il sostegno del Comune di Varese, Coop Lombardia e Fondazione Cariplo, attraverso il progetto Convergenze. Nella scorsa stagione Gocce è arrivata a contare una presenza media di 250-300 spettatori, con spettacoli che hanno riempito il teatro in ogni ordine di posto e non solo con i grandi nomi (come Paolini che ha inaugurato la scorsa edizione), ma anche con giovani di talento meno conosciuti.

Tra le carte vincenti la collaborazione con il liceo classico Cairoli che si rinnova e anzi rilancia, tanto che tre spettacoli della rassegna ispirati a grandi classici saranno preceduti da altrettante conferenze tenute da docenti universitari in sala Montanari. Si tratta de “La Molli”, portato in scena il 5 gennaio dall’attrice Arianna Scommegna (tra le più applaudite della scorsa stagione) e ispirato all’Ulisse di Joyce e poi Ivan, con Fausto Russo Alesi per al regia di Serena Sinigaglia ispirato ai Fratelli Karamazov di Dostoevskij (9 marzo) e infine “De

Revolutionibus, sulla miseria del genere umano” scritto ed interpretato da Cristiana Minasi e riferito a due operette di Leopardi. In calendario anche “Odissea” di Mario Perrotta (26 gennaio), “Alfredino, l’italia in fondo a un pozzo” di Fabio Banfo e “Cemento e l’eterna vendetta del letame” portata in scena dai Teatri reagenti il 20 aprile, entrambe ispirate all’attualità. Molto atteso anche Animali da Bar, della Carrozzeria Orfeo di Gabriele Di Luca, «uno dei maggiori drammaturghi italiani oggi – assicura Gallina – ed è un ragazzo di Cazzago Brabbia».

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