Il fuoco nelle parole di Luciana Guatelli

Domani pomeriggio alle 18.30, nella cornice di Villa Toeplitz, la presentazione del volume

Una vita dedicata alla poesia e alla scuola, vissuta con intensità e nel riserbo.

La poetessa varesina (Varese, 1927 – 1983) sarà protagonista del prossimo appuntamento ai Giardini Letterari di Villa Toeplitz, giovedì 14 settembre, alle 18.30 per “Il fuoco nascosto”, il volume postumo, curato dalla studiosa e pubblicato dalla Nuova Editrice Magenta. A presentare il volume la curatrice Contini, responsabile degli Archivi Letterari del Comune di Varese e il poeta ed editore , con un accompagnamento musicale a cura di e un reading del poeta .

L’esordio di Luciana Guatelli avvenne a soli diciannove anni, con un sobrio volumetto dal titolo già evocativo: “Preludio”. Nata a Varese il 3 luglio 1927, dopo avere compiuto gli studi presso le Orsoline del collegio San Carlo di Como e presso il collegio Sant’Ambrogio di Varese, Guatelli si iscrisse nel 1945 alla Facoltà di Lettere Classiche a Milano e, dopo la tesi con Antonio Banfi, iniziò la carriera di insegnante.

A Varese, Guatelli amava spostarsi a piedi e andare in autobus per raggiungere la scuola, perché, prima di tutto, era un’insegnante. «Un’insegnante speciale, assai moderna per quei tempi» ricorda la figlia Licia che rivela: «mia madre intendeva l’insegnamento come modo di trasmissione di strumenti, per far raggiungere ai suoi studenti la libertà di leggere, e comprare, un libro».

I suoi allievi poi erano adulti, non liceali: «benché avesse conseguito l’abilitazione all’insegnamento al liceo classico, preferì sempre l’Istituto Tecnico, le scuole serali, gli operai delle fabbriche, perciò confezionava un programma che partiva dagli anni più recenti della letteratura, amava i poeti maledetti e in storia insegnava dalla rivoluzione industriale all’età moderna».

Chi era Luciana Guatelli?

«Luciana Guatelli, che ho avuto la fortuna di frequentare – spiega l’editore Dino Azzalin – è stata ed è una grande voce poetica, non solo del territorio, ma anche del panorama culturale nazionale, particolarmente apprezzata dal filosofo milanese Antonio Banfi e da Piero Chiara. Una poetessa che, con la sua scrittura asciutta e colta, ha costituito una preziosità davvero unica per la nostra città. Grazie a Serena Contini e al Comune di Varese, che ne hanno rilevato l’archivio, ora questo può essere consultato dagli amanti della poesia e della letteratura».

Luciana Guatelli ha trascorso una vita schiva e appartata nel quartiere di Biumo, ma è stata giornalista per diversi quotidiani ed è stata inclusa, grazie all’intercessione del Chiara, nell’importante antologia “Quarta generazione” curata dallo stesso Chiara e da Luciano Erba per la casa editrice Magenta diretta da Bruno Conti (e ripubblicata, con la preziosa curatela di Serena Contini, da Nem).

Nonostante il legame sentimentale tra Chiara e Guatelli fosse sciolto da tempo, Chiara esercitò sempre una forte influenza sulla poetessa, come fu lei stessa a confessare: «Chiara era per me un giudice molto severo e lo temevo. Gli facevo pervenire le mie poesie quasi vergognandomene, come di un misfatto. Strappavo senza esitazione quelle di cui lo vedevo anche soltanto poco persuaso e conservavo le altre, pubblicate poi da Rebellato nel ’60 col titolo La noia della verità».

Tra le altre pubblicazioni, notevoli sono le raccolte “La Sorte ambigua” e “Il brivido del merlo”, che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti.

Il “Fuoco nascosto” è quindi la summa di due inediti: uno di poesia e uno di prosa accorpati in un solo volume e scritti poco prima della morte. Per la loro unicità rappresentano un’altra bella testimonianza nel panorama “nascosto” della letteratura italiana.