Jazz e arte moderna Aperitivo al Maga

Il jazz incontra l’arte contemporanea: prende il via domani sera la rassegna “Jazz al Maga”, quattro concerti all’ora dell’aperitivo immersi nell’atmosfera del museo di via De Magri.

Ad inaugurare la rassegna jazzistica di inizio estate sarà il Gabriele Boggio Ferraris Quartet. La band nata intorno al 30enne vibrafonista milanese sarà al Maga per presentare “Penguin Village”, la sua ultima fatica discografica. La musica di questa formazione è fortemente influenzata da quella degli “eroi” musicali di Boggio Ferraris, un pantheon che racchiude Pat Metheny e Brad Mehldau, Thelonius Monk, Bill Evans e Michel Petrucciani. Ma anche formazioni rock come i Nirvana e i Radiohead.

Premiato tra i primi dieci vibrafonisti italiani in tutte le edizioni del “JazzIt Awards”, Boggio Ferraris sarà accompagnato al Maga dal sassofonista salernitano Carlo Gravina e da due giovani astri nascenti del panorama italiano: Alessandro Rossi alla batteria e Giacomo Tagliavia al contrabbasso.

L’appuntamento successivo, in programma il 14 giugno, accompagnerà il pubblico in un viaggio nell’america degli anni Trenta, alla riscoperta dell’opera dei songwriters dell’epoca. “Scriverò musica ebraica” è infatti l’impegno con il quale arriva al Maga la cantante Francesca Ajmar, un progetto che la vede protagonista in trio insieme al pianista Michele Franzini e al contrabbassista Tito Mangialajo Rantzer. L’immaginario musicale americano è stato largamente composto da figli o nipoti di emigrati dall’Europa dell’est: uomini e donne fuggiti dalla povertà e dai pogrom per cercare rifugio negli Stati Uniti. Ed è da questa tradizione musicale ebraica che Ajmar ha pescato per comporre il repertorio che proporrà al pubblico gallaratese.

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