«La musica in Italia? C’è voglia di innovare»

Fabrizio Lavoro in arte Nikki, a margine della sua presenza varesina per la tavola rotonda dedicata a musica e band emergenti al cinema teatro Nuovo, racconta i suoi gusti dall’alternative all’hip hop.

Nato artisticamente come chitarrista-conduttore a Deejay Television, oggi conduce “Tropical Pizza”, in onda da lunedì a venerdì su Radio Deejay. Nel suo programma la selezione musicale, più una colonna sonora che una playlist, non è mai banale. E Nikki riesce a regalare spazio a musicisti emergenti o di nicchia che si propongono a un pubblico più vasto e complesso.

Dal 2007 a oggi, come chitarrista e cantante/mc, partecipa ai primi 30 concerti del collettivo Rezophonic e appare regolarmente con la Moka, gruppo del fratello Christian Lavoro, e gli Hormonauts. Recentemente, sempre in coppia con il fratello, ha accompagnato, le puntate de “Il grande cocomero” il talk show condotto da Linus, in onda in seconda serata su Rai 2.

“Hard To Handle” di Otis Redding o, per i chitarristi che leggono, un accordo di “La” sospeso che poi potrebbe anche diventare “It’s a Long Way to the Top” degli Ac/Dc. Se sono in vena di cose dritte, è molto di nicchia questa cosa, farò “It’s a Long Way to the Top”. Se, invece, sono in vena di cose groovie e un po’ più black farò l’altra.

Ce n’è una piccola percentuale che passa a “Tropical pizza”. In realtà io non sento tanto la cosiddetta distinzione tra alternative e indie. Cesare Cremonini, per esempio, ogni tanto esce con dei pezzi molto freschi. Una cosa che magari molti gruppi alternativi non fanno. C’è molto in Italia, sia dal punto di vista del pop sia dal punto di vista delle cose un po’ più nascoste, di nicchia.

“I tre allegri ragazzi morti” sono una band che è decisamente indipendente come spirito. Forse adesso però è un po’ riduttivo chiamarli gruppo di nicchia, visto che i loro concerti sono sempre pieni e ci sono un sacco di ragazzi che seguono la loro musica. In alcuni casi la musica italiana è molto in salute, in altri lo è meno.

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