La spiritualità a Varese nell’arte tra Sacro Monte e Via Crucis

Ultimo appuntamento, domani sera alle 21 a Palazzo Estense, del ciclo di incontri su Robert Wilson

– Portare l’arte tra i cittadini. E non soltanto invitandoli a visitare una mostra, bensì coinvolgendoli, raccontando loro, attraverso incontri d’approfondimento, il significato che emerge dalle opere protagoniste dell’esposizione.

Questo l’obiettivo che Villa Panza, bene del Fai, ha deciso di perseguire in occasione della mostra “Robert Wilson for Villa Panza. Tales”, partecipando a Cult City, un importante progetto di Regione Lombardia per la promozione turistica delle capitali d’arte della Lombardia.

Quattro gli incontri che sono stati organizzati. Domani alle 21, nel Salone Estense del Comune, si svolgerà l’ultimo appuntamento, con lo storico dell’arte e critico Giovanni Agosti, che indagherà La spiritualità nell’arte di Robert Wilson con un focus particolare sul rapporto tra il Sacro Monte di Varese e la Via Crucis dell’artista americano, installazione spaziale/sonora che rappresenta le 14 stazioni della Croce.

La musica di Franz Liszt, registrata da musicisti del Conservatorio di Weimar, è stata giocata nello spazio utilizzando la sintesi del campo d’onda e 150 altoparlanti nascosti.

L’ospite

Giovanni Agosti è nato a Milano nel 1961. È uno storico dell’arte e critico d’arte italiano. Si forma alla Scuola Normale di Pisa, dove si specializza in Archeologia con Salvatore Settis. Dal 2000 insegna storia dell’arte moderna all’Università Statale di Milano, dopo aver lavorato per molti anni nelle Soprintendenze per i Beni artistici e storici di Mantova e di Firenze. I suoi studi sono rivolti principalmente alla tradizione classica nella cultura figurativa italiana, ai rapporti fra artisti e scrittori,

al Rinascimento nell’Italia settentrionale. Ha recentemente pubblicato una monografia importante su Andrea Mantegna (il libro ha anche vinto il “Premio Viareggio Répaci”) che ha contribuito con nuove datazioni e attribuzioni a raffinare la ricerca sull’artista. Le fonti del lavoro di Agosti, oltre alla filologia storiografica, si devono ricercare in un sapere eteroclito in cui confluiscono elementi provenienti tanto da Roberto Longhi, quanto da Alberto Arbasino, Giovanni Testori, Dante Isella e dal teatro sperimentale. Si è occupato principalmente della tradizione classica nella cultura figurativa italiana, delle relazioni tra artisti e letterati, del Rinascimento nell’Italia Settentrionale. Ha scritto, tra l’altro, “Bambaia e il classicismo lombardo” (1990), “La testoriana di Brescia” (1997), “Disegni del Rinascimento in Valpadana” (2001), “Su Mantegna I. La storia dell’arte libera la testa” (2005). Nel 2008 ha curato, insieme a Dominique Thièbaut, la mostra Mantegna al Museo del Louvre e ha pubblicato Giovanni Frangi alle prese con la natura, un libro che testimonia la possibilità di scambi creativi tra un critico e un artista. L’opera di Agosti si delinea come un ripensamento dei rapporti tra storia dell’arte, mondo della cultura e società italiana, in una fusione di saperi e di stili che mette implicitamente in discussione i canoni della Storia dell’Arte.

La mostra Robert Wilson for Villa Panza. Tales è visitabile fino al 15 ottobre 2017 a Villa e Collezione Panza, Piazza Litta 1, Varese.

È visitabile tutti i giorni, tranne i lunedì non festivi, dalle 10 alle 18.

L’ingresso è gratuito per chi si iscrive al FAI (o rinnova l’iscrizione) al momento della visita.

I biglietti normali sono 13 euro per gli adulti (martedì e mercoledì ridotto 10 euro). Mentre gli iscritti FAI e Bambini (4-14 anni) pagano 6 euro. Gli studenti (fino a 26 anni) 8 euro giorni feriali e 10 euro sabato, domenica e festivi. Il costo per una famiglia (2 adulti + 2 bambini) è di 30 euro.