L’arte ci rende liberi. E il teatro è la madre di tutte le arti

L’arte è quel che ci rende umani. Ancora più umani di quello che possiamo essere, l’arte esprime le nostre debolezze, e la nostra forza, la sensibilità attraverso la quale cogliamo le cose nel mondo, il modo per amare e descrivere la realtà. E anche per andare oltre la realtà sensibile, ricercando i significati ultimi della nostra esistenza.

Ci sono tante forme di arte, dalla pittura alla scultura, alla fotografia, arrivando a quella che maggiormente amo e sento più mia, ovvero la poesia. E poi a quella che considero invece più completa, perché in grado di avere in sé anche una parte di tutte le altre arti, che è il teatro.

Il mio approccio con il teatro nasce sui banchi del liceo classico “Ernesto Cairoli” di Varese, attraverso due insegnanti, Anna Bonomi e Pinuccia Soru.

Due anni che mi hanno dato tanto, a partire da una grandissima apertura mentale.

Perché lo scopo dell’arte è anche e soprattutto questo: migliorare l’individuo. E il teatro aiuta a crescere in una maniera così completa, che difficilmente altre

Il teatro che ho continuato a seguire, ma in posizione più distaccata.

Nel quale di recente mi sono reimmerso, grazie ad altri due bravissimi insegnanti, Paolo Franzato e Clarissa Pari. Il teatro è linfa dell’esistenza, aiuta la persona umana a formarsi, ad affrontare le proprie paure, a far emergere ancor di più i propri pregi.

Perché l’essere umano si deve mettere in gioco completamente, quasi come rinascere, uscendo dalle meccanicità che spesso lo bloccano nella vita quotidiana.

Sono innumerevoli i casi che si potrebbero elencare di persone, sia giovani che meno giovani, che sono riuscite a migliorarsi attraverso il fare teatro e quindi di fatto a “crescere”.

Un effetto benefico che si può vedere soprattutto nei bambini, perché come in tutte le discipline prima si inizia e maggiore è il miglioramento.

Forse il mio errore è stato abbandonare quest’arte per molti, troppi anni.

Pur continuando a seguire e coltivare quella della parola. Perché il rapporto dell’essere umano con la dimensione artistica è qualcosa che non deve essere tralasciato e va portato avanti con costanza.

Anche per essere più liberi.

L’arte insegna alle persone a sviluppare le proprie abilità intellettuali, le pone davanti al mondo in modo critico. Accresce quindi l’indipendenza mentale degli individui.

Ed è proprio questo fattore che spesso fa paura.

Nel mondo di oggi, ma in fondo da sempre, a chi si trova in posizioni di potere (non solo politico, ma anche di altri generi) non è congeniale rapportarsi con persone dotate di un forte spirito critico e, per dirla proprio terra terra, in grado di pensare con la propria testa. Ma una società sana, per svilupparsi, ha bisogno di gente pensante. E l’arte è quello che può maggiormente concorrere a migliorarci.n