Paolo Franzato. Il regista attore che ha portato a tutti il teatro

Riapre i battenti il 17 gennaio l’Accademia che ha educato generazioni di varesini

Riapre i battenti il 17 di gennaio nella consueta sede varesina, e con tutto l’entusiasmo di cui è capace il regista più radicato sul territorio, l’Accademia Teatro Franzato, giunta ormai alla sua XXII edizione.

La prima scuola teatrale fondata a Varese e la più longeva che ci sia si accendeva nel ‘95 in quella San Fermo che lo aveva visto bambino, quale naturale continuazione di un progetto nato nel 1989, quando il regista-pedagogo, allora ventenne, viene chiamato come insegnante dal Comune per VareseCorsi: una collaborazione fruttuosa che porta alla creazione, sempre sotto l’egida del Comune, dell’Accademia.

«La sede – racconta Paolo Franzato – è sempre stata, per mia scelta, a San Fermo, nel quartiere dove ho voluto far confluire i frutti della mia esperienza internazionale. I primi anni ci si alternava tra il Centro d’Incontro “Giovanni Grilli” e l’Auditorium “Carolina De Giorgi” sia per le lezioni sia per gli spettacoli, dopodiché abbiamo trasferito definitivamente i laboratori all’Auditorium e creato le altre due sedi di Porto Ceresio e Cuasso al Piano, rispettivamente otto anni or sono e nel 2016. Gli spettacoli, invece, vengono proposti da sempre in vari Teatri sia della città sia della provincia, arrivando anche a Milano e in Svizzera».

Ma cos’è nello specifico quest’Accademia? Si tratta di un progetto educativo di pedagogia ed antropologia teatrali che affonda nella ricerca e nella sperimentazione tipiche del teatro contemporaneo. Oggetto di studio accademico in Italia e all’estero con tesi di laurea, tirocini e master, è un’eccellenza pedagogica tutta varesina e vanta un organico altamente professionale.

Nel nutrito ventaglio delle discipline di studio si va dal training psicofisico al movimento scenico al mimo – Paolo è stato allievo di Marcel Marceau -, dalla fonetica e dizione all’improvvisazione a materie di approfondimento come coreografie, teatrodanza, scenografia, costumi finanche alla teoria e pratica del teatro contemporaneo nelle sue sfaccettature, passando attraverso la teoria e la pratica del teatro di ricerca e sperimentazione, contemporaneo, antropologico, culturale e pedagogico.

L’eclettico regista quarantasettenne cresciuto nelle case popolari e nelle scuole di quartiere, divenuto l’artista inquieto alla continua ricerca di linguaggi che tutti conosciamo (tra l’altro in strenua sfida con la propria formazione culturale, avendo ad oggi accumulato ben sette titoli accademici), non finisce di stupirci, sfornando ad ogni ripresa una qualche novità per l’anno in corso.

Attivate anche per quest’edizione svariate partecipazioni con altri docenti, colleghi e collaboratori, tra cui Marco Rodio, Franco di Leo, Laura Zeolla, Laura Bonariva, Federica Domestici, Marcella Magnoli, Riccardo Trovato, propone infatti come grande novità del 2017 l’arrivo nell’equipe di Tindaro Granata, attore/regista/drammaturgo tra i più importanti della scena italiana contemporanea.

È, Paolo, un autentico “genitore culturale” di almeno tre generazioni di discenti, aspiranti performer ma anche semplicemente allievi desiderosi di misurarsi con un linguaggio espressivo coinvolgente e terapeutico su persona e gruppo: «Perché il teatro è un rito – spiega il regista – e uno degli elementi del rito è la collettività. Nessuno nel teatro ha la percezione di sentirsi solo o inutile: sulla scena aumentiamo la consapevolezza di noi stessi e degli altri; con una serie di esercizi, nel lavoro di gruppo si abbassano le resistenze».

Trentadue anni di carriera, laboratori attivati in tutti i licei cittadini fra cui, da ben tredici anni, quello attivo al “Galileo Ferraris”, e in più una fattiva convenzione con alcune scuole tra cui l’Artistico, grazie alla quale i ragazzi dell’indirizzo di Scenografia fanno tirocinio all’Accademia così come gli allievi del Centro di Formazione Professionale per le sezioni di Trucco, Estetica e Acconciature; il vate varesino del Teatro Verità segue da quasi un quarto di secolo circa un centinaio di persone di estrazioni varie,

curiosamente anche famiglie intere, tutte con il desiderio di entrare a far parte della storia del teatro cittadino. Un teatro che indagando radica, e che negli anni ha sfornato innumerevoli allievi fra cui, una per tutti, Clarissa Pari, macinando centinaia di spettacoli realizzati con innumerevoli artisti italiani e stranieri. In stretta connessione all’Accademia, nemmeno a dirlo, il Festival Teatro & Territorio e la rassegna Pomeriggi Teatrali al Teatro Apollonio di Varese, entrambi diretti dall’apripista della pedagogia teatrale varesina, colui che nel 2015 fu scelto dal ministero della cultura ungherese per la prima regia mondiale de “La missione di Rasputin” di Géza Szocs e che portò a Varese spettatori da tutta Europa.

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a: Teatro Franzato tel. 340.7426770 oppure al 347.4657358.