Se le musicassette tornano di moda

Questa sera al Twiggy tornano gli Wemen per il primo dei quattro appuntamenti targati Rc Waves

Un pop rock frizzante, gli anni 70 che si mescolano alle atmosfere dei nineties, e ovviamente la voglia di fare casino. Al Twiggy lo sanno che devono spostare tutti i tavoli? Perché stasera si balla. Per forza. Sul palco del locale di via De Cristoforis 5 (Varese, ore 21.30 arrivano gli Wemen, band nata tra i palazzoni di Milano nel 2010. , , e sono i primi ospiti di Disorder, il pacchetto di quattro serate (il format prevede un live seguito da un dj-set di musica indipendente tra rock,

electro, pop e new wave) che la varesina Rc Waves confezionerà, da qui a maggio, proprio al Twiggy. Un nome che vive sul filo tra presa in giro e dichiarazione d’intenti, il vento caldo che soffia dalla California (che si sente distintamente in molti brani) ma anche l’odore della pioggia tipicamente londinese: poche linee guida bastano per farsi trascinare dagli Wemen. E se si aggiunge che il loro EP “Stay Young” è stato prodotto, due anni fa, solo su cassetta – sì, l’audiocassetta – allora l’amore è immediato.

Assolutamente. Avendo in un certo senso una fascinazione californiana, l’etichetta americana Wiener Records si è proposta di realizzare in collaborazione un EP su un supporto un po’ retrò. Ci è sembrata una cosa fichissima. Soprattutto per noi che abbiamo ascoltato tanta musica su cassetta, un oggetto di culto che ormai è sparito ma che mantiene un fascino tutto suo, unico.


La nostra musica è un bel calderone di suoni anni 70 però spostati negli anni 90. Il grunge ha lasciato il segno in tutti noi ma ci piacciono molto anche le sonorità reggae che con il pop rock non ha grossi e apparenti collegamenti. In realtà cerchiamo di unire i suoni di generi diversi: è la cosa che ci piace fare, mescolare influenze in un suono nostro e “originale”, un po’ in stile.

È sempre stato così, non abbiamo un ripudio per il cantare o lo scrivere in italiano. Abbiamo visto che ci sono molte band che preferiscono prendere questa strada. La nostra idea è che la scrittura in una lingua o in un’altra dipende da cosa suoni: l’inglese è molto più vicino al nostro sound ed è una scelta quasi automatica. Poi c’è da dire che se, come Carlo, hai l’abilità della scrittura, non è più una questione di difficoltà.

Ci siamo conosciuti a Milano tutti quanti, avevano tutti preso strade musicali diverse ma poi ci siamo ritrovati. Dopo diversi demo autoprodotti, nel 2012, per l’etichetta “Black Candy Records” siamo riusciti a pubblicare uno split album con i fiorentini The Hacienda. Poco dopo è uscito “Albanian Paisley Underground”, l’album d’esordio e da lì abbiamo cominciato a viaggiare a e suonare in giro.

Ci abbiamo giocato parecchio ed è sempre molto divertente. Il senso fin da subito è stato quello di rinforzare il fatto che siamo uomini che insieme fanno musica e lo fanno con entusiasmo e con gioia. In più, ovviamente, dietro c’era la volontà di confondere un po’ l’ascoltatore e spesso è capitato.

Sicuramente tanta, tantissima energia. Dai nostri concerti cerchiamo sempre di esprimere energia rock tanto nelle performance quanto soprattutto nel suono: un super pop con influenze rock e non solo. Insomma, vogliamo far divertire. Siamo stati al Twiggy già qualche anno fa e già allora l’accoglienza è stata fantastica: noi, con tutti, ci siamo divertiti e speriamo di ripeterci.

Dopo questa data ci fermeremo per un po’. A breve dovrebbe uscire l’album e poi ripartiremo.

È tutto ancora top secret. Però alcuni dei brani li suoniamo nei nostri live quindi anche questa sera tutti potranno assaggiare delle novità.