Trainspotting 2 è la storia di ragazzi mai cresciuti. Alla ricerca di un’ultima botta

T2 Trainspotting ovvero Dell’occasione e del tradimento. Solo vagamente ispirato a Porno, romanzo di Irvine Welsh che proseguiva il racconto delle avventure dei personaggi di Trainspotting, questo film è un sequel forse più temuto che atteso, perché è difficile se non impossibile, dare seguito al mito.

Sono passati ventuno anni da quando Mark Renton tradiva gli amici del cuore, andandosene via, soldi in spalla e sorriso spavaldo. Ora come allora Mark corre, ma lontano dalla Scozia e senza eroina la corsa è quella asettica e ripetitiva di un tapis roulant.

Renton ci ha provato a vivere una vita normale, con una moglie e un lavoro, ma dove lo ha portato tutto ciò?

Trainspotting usciva nel 1996 e scioccava la Gran Bretagna per l’irruenza con cui Danny Boyle, alla sua seconda regia, metteva in scena il disagio di un’intera generazione. Nati a cavallo tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, Renton (Ewan McGregor), Sick Boy (Johnny Lee Miller), Spud (Ewen Bremner) e Begbie (Robert Carlyle) erano folli, drogati e disprezzavano tutto e tutti. Ad un certo punto però, senza che se ne accorgessero, qualcosa è scattato e loro sono rimasti tagliati fuori, bruciati.

Dal mondo, non dall’eroina. Si è parlato di questo film come di una grande operazione nostalgia, ma non è così. Questo film è una resa dei conti, è un film sulla morte. Renton potrebbe morire da un momento all’altro, Frank (Begbie) lo vuole morto, al punto da fare di questo pensiero la sua unica ragione di vita. Spud vorrebbe suicidarsi, Simon (Sick Boy) è totalmente insensibile a tutto. I folli figli di Scozia sono diventati mosci uomini di mezza età.

Per continuare a campare sono costretti ad annegare nel ricordo del vissuto e a iniettarsi brevi dosi di adrenalina. Intorno a loro, il mondo reale è finto e rarefatto. È la ragazza polacca che indossa i panni della perfetta scozzese. È il pezzo di ferro impiantato in un’arteria. È Facebook, Snapchat, Instagram. Trainspotting 2 è la storia di quattro ragazzi, mai davvero cresciuti, alla ricerca disperata di un’ultima botta. C’è un debito da saldare, è vero, ma si tratta davvero di soldi? In fondo loro ripulivano tutti, gli amici erano solo un’altra categoria di persone a cui rubare. E allora? Allora forse c’è da ripagare del tempo sottratto all’amicizia e alla vita che solo insieme Simon, Frank, Spud e Mark hanno saputo godersi appieno.

Gli elementi nostalgici, a partire da una colonna sonora ancora una volta strepitosa, non sono una posticcia operazione di marketing, ma la chiave di lettura del film. Ci dicono che altri ventenni, al posto loro, hanno scelto la vita.