Un Premio che arricchisce

I giovani varesini hanno una marcia in più. Grazie alla manifestazione intitolata a Piero Chiara

Gli studenti non sanno più scrivere? Non a Varese, che c’è il Premio Chiara. L’importanza del Premio Chiara, manifestazione nazionale e transfrontaliera che da sempre avvicina alla lettura e alla scrittura tanti giovani, è stata ribadita ieri, nell’ambito di una conferenza stampa svoltasi a villa Recalcati.

Gli organizzatori hanno illustrato i bandi di concorso del Premio Chiara, del Premio Chiara Inediti, del Premio Chiara Giovani e del Premio di fotografia Riccardo Prina, nonché presentato le giurie nelle quali sono entrati nuovi componenti.

Il Premio Chiara, da tradizione, si rivolge agli editori e agli autori che dovranno far pervenire entro il 2 maggio le copie dei libri di racconti che si contenderanno il podio (le premiazioni saranno domenica 22 ottobre, alle 17, nella sala Napoleonica di ville Ponti).

Il Premio Chiara Giovani quest’anno chiede ai ragazzi nati tra il 1 gennaio 1992 e il 31 dicembre 2002 di produrre un racconto originale e inedito sulla traccia «la porta di casa». Un “titolo” che suggerisce di parlare della famiglia, ma anche della propria interiorità; oppure dei confini di un Paese, tema particolarmente caldo in un periodo in cui si discute di barriere con cui arginare il fenomeno dell’immigrazione. Per quanto riguarda gli inediti, la raccolta vincitrice verrà stampata in 300 copie dalla Pietro Macchione Editore. Il Premio Chiara esiste grazie agli sponsor e alle contribuzioni pubbliche, risorse che anno dopo anno devono essere riconfermate.

«Essere qui è già importante – ha detto Romano Oldrini, presidente dell’associazione amici di Piero Chiara – Il Consiglio Regionale e il presidente della Regione ci sostengono insieme ai comuni di Azzate, Luino e il Canton Ticino. Certi sponsor rimangono nel tempo, altri cambiano. Siamo speranzosi di avere conferme».

Il sindaco di Varese Davide Galimberti e il presidente della Provincia Gunnar Vincenzi si sono detti interessati a sostenere la manifestazione.

Gli eventi collegati al Premio Chiara inizieranno già venerdì 24 marzo, alle 21, al cinema Castellani di Azzate, con Giacomo Campiotti che racconterà la sua carriera, da «Corsa di Primavera» a «Braccialetti Rossi».

Per continuare poi, dal primo aprile al primo maggio, al Maga di Gallarate, con «Questo il presidente non lo sa», il diario fotografico di un anno passato in Siberia e nei suoi orfanatrofi realizzato da Matteo Spertini, vincitore del premio Riccardo Prina 2016. La mostra fotografica sarà presentata da Riccardo Blumer.

«Partiamo un po’ prima quest’anno. Speriamo di aprire il Festival con il botto, portando lo spettacolo “l’arte di essere fragili” di Alessandro D’Avenia al teatro Apollonio» afferma Bambi Lazzati, direttrice del Premio Chiara.

Tra le novità: Matteo Inzaghi sta lavorando per coinvolgere in una serata amarcord il commercio varesino che non c’è più. Ma i riflettori, per ora, sono puntati soprattutto sui giovani. «La scrittura creativa è un’occasione – conclude Salvatore Consolo, preside del liceo Cairoli – È vero che ci sono problemi con l’italiano come è stato denunciato da alcuni docenti universitari, ma è altrettanto vero che ci sono tanti esempi di ragazzi che sanno scrivere bene. Tanto è vero che ogni anno arrivano nelle mani della giuria racconti interessanti».

Alla conferenza stampa è stata presenta anche una delegazione di studenti di Maria Ausiliatrice.