Una grande festa al Teatro del Popolo per ricordare l’amico e artista Andrea Cajelli

Una serata per celebrare l’etichetta Ghost e per dare il giusto tributo a una figura importante

“Ghost Night” nel ricordo di Cajo: al teatro del Popolo di Gallarate domani sera si ballerà con dj-set pre e post concerto di Waxlife e live di Old Fashioned Lover Boy e Belize.

Dalle 20 il teatro di via Palestro 5, l’etichetta indipendente varesina Ghost Records dedicherà lo showcase alla memoria di Andrea Cajelli, batterista degli Encode e proprietario dello studio di registrazione “La Sauna”. Oggi Ghost è una realtà editoriale che può vantare 49 album pubblicati, 36 gruppi/singoli dei quali 13 di Varese o provincia. Guardando avanti ha in catalogo 60 uscite e otto artisti attivi: Andrea Fornari, Black Eyed Dog, Belize, Il Triangolo, There Will Be Blood, Dumbo Gets Mad, Old Fashioned Lover Boy e Barzin.

«Abbiamo festeggiare i 15 anni con le ultime nostre uscite, perciò abbiamo scelto gli artisti più attuali» dice Giuseppe Marmina che con Francesco Brezzi è una delle due anime dell’etichetta.

«Sarà un’occasione per rivedersi con vecchi amici – aggiunge Brezzi – Purtroppo c’è stata la concomitanza con scomparsa di Andrea e perciò abbiamo voluto fosse l’occasione per ricordarlo. Ogni singola parola e pezzo di storia di Ghost non può prescindere da un rimando e un ricordo suo, ma soprattutto dei tanti momenti di vita e lavoro vissuti insieme». Era inevitabile che si incrociassero le storie di “Sauna Recording Studio”, sala di registrazione e tempio di un’intera scena musicale dove Andrea Cajelli lavorava e una realtà editoriale indie che proprio nello studio Varano Borghi ha visto registrati molti dei dischi pubblicati.

È sempre Francesco a fare un primo bilancio di una creatura ormai adolescente, tutto nacque, infatti, il 14 aprile del 2002 venne pubblicata la prima compilation: “Ghost Town: 13 songs from the lakes’ county”.

«Spirito e voglia di fare sono identici. È il lavoro ad essere cambiato, ma c’è attenzione al contesto attuale».

«Per me è incredibile – prosegue Giuseppe – anche solo essere arrivati a compiere 15 anni. Non è un’impresa facile mantenere viva un’etichetta indipendente, soprattutto perché abbiamo sempre pubblicato dischi che ci sono piaciuti, senza ragionare in ottica commerciale. Dovevano emozionarci. Arrivati fino ad oggi con queste prerogative ed è una cosa di cui vado orgoglioso».

All’inizio con spirito pionieristico puntavano a far conoscere gruppi locali.

«Poi cresci – riprende Francesco – e con te crescono aspettative, difficoltà e obiettivi. Determinate scelte artistiche permettono di farsi conoscere, di entrare in contatto con altri artisti, di avere ulteriori occasioni» come l’essere decretata migliore etichetta indipendente italiana nel 2004.

«È stata l’opportunità che ci ha permesso di allargare la “scuderia” di artisti, ma non abbiamo mai peccato di presunzione. Ce la siamo giocata bene rimanendo coi piedi per terra». Di motivi per montarsi la testa ne avrebbero avuti dal successo del disco dei Calibro 35 arrivato persino a Hollywood al cantautore Dente salito sul palco del Concertone del 1 maggio. «È cambiato il modo di investire, ma si può continuare a farlo secondo le proprie possibilità e continuando proporre qualcosa di originale».

Lo scouting quindi è fulcro di questo lavoro: «Si tratta di riconoscere il talento. Non sempre coincide coi gusti del pubblico, ma se siamo ancora qui vuol dire che funziona. L’incontro con Giuseppe che aveva un blog musicale di successo e conoscenza nel campo della distribuzione è stato fondamentale. Ha una profonda conoscenza del mondo americano e di musica folk e hip hop. Si sono mescolate due sensibilità diverse che si completano».

Per il futuro l’obiettivo di Ghost Records sarà ancora “local”, come spiega Giuseppe Marmina.

«C’è un bel fermento musicale anche a Varese e ci piacerebbe, come già stiamo facendo, tornare a lavorare con gruppi locali. La scena è diversa da quando siamo partiti ed è cambiata la fruizione della musica. Trovo sia davvero interessante, più del freddo rapporto virtuale, interagire direttamente con l’artista che si produce dall’incisione ai consigli seguendolo passo passo, costruendo un rapporto umano».

La serata di giovedì 16 marzo è nel cartellone di “Parole Cantate”, la nuova rassegna musicale del teatro del Popolo con la direzione artistica di Mauro Ermanno Giovanardi, cantante, produttore discografico e musicista, fondatore di gruppi come The Carnival of Fools e La Crus.

Sono disponibili i biglietti d’ingresso interi a 10 euro e ridotti (under 25 e over 65) a 8.

Per info: t. 0331/701.397 e [email protected].