Una voce di pietra made in Varese

Potrebbe intitolarsi “Voice from the stone” e potrebbe essere diretta dal regista Eric D. Howell la prima pellicola tratta da un romanzo dello scrittore e poeta Silvio Raffo, “La voce della pietra”, edito nel 1996 da Il Saggiatore e già finalista al Premio Strega nel 1997.

Si tratta della storia di un ragazzo, Jakob, di 17 anni (nel film di undici) che, misteriosamente muto dopo il trauma della morte della madre, viene “aiutato” da un’infermiera, Verena, che sarà interpretata dalla bellissima Emilia Clarke, nota al pubblico per “Il trono di spade” e il recente film “Dom Hemingway” con Jude Law e Demian Bichir.

Jakob e Verena, “il serpente e la colomba”, ma quale dei due è davvero colomba? Jakob è davvero intenzionato a uccidere Verena e lei vuole realmente salvare il ragazzo? Nel film pare sia accentuato il ruolo cattivo della madre morta.

Verena, come Consuelo la ragazza cieca, nell’ultimo romanzo di Raffo “La pupilla della tigre”, è un personaggio archetipico dell’universo femminile raffiano, costellato da vergini imperscrutabili con poteri paranormali, che vivono in un’atmosfera morbosa, da psyco-thriller. «Si corona con questa trasposizione cinematografica un desiderio che nutrivo da decenni, essendo a dir poco appassionato di cinema da sempre, da quando avevo undici anni, l’età di Jakob», rivela lo scrittore, romano di nascita ma varesino da sempre, che ha appena dato alle stampe “Lo schermo oscuro cinema noir e dintorni”, un’antologia critica di film noir e horror per la casa editrice Bietti: «Singolare che a proporlo sia una casa di produzione americana, o forse più che naturale: i miei soggetti sono adatti allo spirito angloamericano, perché il cinema italiano volge sempre più verso la commedia».

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