Virginia Raffaele: «Cerco di stupire per non deludere»

Intervista a tu per tu con l’attrice e comica che stasera inaugura la stagione del Galleria di Legnano

Virginia Raffaele fa il tutto esaurito al Galleria di Legnano con le sue “installazioni umane”.

Un ciclone di bellezza, simpatia, genuinità e bravura apre stasera la stagione del teatro di piazza san Magno con lo spettacolo “Performance” in cui dà voce e corpo a gesti, vizi e virtù della società contemporanea che si rispecchiano, tra ironia e sarcasmo, nelle sue maschere femminili.
L’attrice romana dalle doti indiscusse fa tappa con lo show dei personaggi che l’hanno resa celebre dalla Vanoni alla Boschi, da Belen alla Bruzzone.

Lo scorso anno è andata benissimo. Spero di ripetermi. Salire sul palco è sempre emozionante per che fa il mio mestiere. I grandi del teatro come Albertazzi o Foà, nonostante la lunga carriera, hanno sempre detto di provare la stessa emozione ogni sera, come fosse la prima volta. Questa è la magia del teatro.

L’impatto mediatico del Festival è enorme, difficile capirlo se non si è dentro quel contesto. Il pubblico è entrato in sintonia con me e con i miei personaggi sin da subito. È stato faticoso lavorare senza sosta per una settimana: scrittura, prove, conferenze stampa, ore e ore di trucco (e di strucco) dalla mattina a notte fonda per cinque giorni consecutivi. Tanta pressione, ripagata con un affetto straordinario da parte del pubblico che ha poi portato al sold out in tutte le tappe della prima stagione di Performance.

Non volevo fare l’imitatrice: non mi è mai piaciuto. Ho sempre voluto fare l’attrice. Non riproduco esattamente timbro e tono della persona che imito, piuttosto reinterpreto esseri umani esistenti. Preferisco chiamarle “installazioni umane”, perché c’è anche una visione più personale, una mia chiave di lettura del personaggio. Quando la trovo, fare in modo che funzioni toccando i fili giusti è un lavoro, un’abilità che si acquisisce con l’esperienza diretta a contatto con il pubblico. Tante cose si possono imparare, ma i tempi comici, la prontezza, devi averla dentro di te.

Sicuramente i personaggi frutto della mia inventiva. In Performance, ad esempio, oltre alle imitazioni classiche ci sono due personaggi scaturiti dalla mia fantasia: la poetessa transessuale Paula Gilberto Do Mar e l’eterna esclusa da Amici, la cantante Giorgiamaura. Sono personaggi che non avendo confronti con l’originale, mi consentono più libertà per toccare corde diverse. Sono più difficili ma altrettanto stimolanti.

Il cinema e il teatro sono due luoghi e due luoghi completamente differenti, e di conseguenza i linguaggi cambiano. In entrambi i casi mi piacerebbe riuscire a sperimentarmi il più possibile, dal comico al drammatico. Sono attratta dal tragicomico, quello che si respirava nelle commedie all’italiana di una volta.

Il mio obiettivo è continuare a fare bene il mio lavoro, non deludere il pubblico, ma stupirlo reinventandomi continuamente. In autunno sarò su Rai2 ospite del programma di Mika e in primavera su Rai3 farò un programma di prima serata tutto mio. Ma ora penso solo a portare a termine la seconda stagione di Performance che spero mi regali le stesse gioie e emozioni che mi ha riservato la prima.

No, ma sul palco di Sanremo è scattato una scintilla con Roberto. Sono stata ospite nel suo programma “La mia danza libera” e ci siamo divertiti da matti. Ci troviamo benissimo, sono certa che le nostre strade si incroceranno ancora in futuro.

Alla mia imitazione ci sto lavorando da tempo…..il fatto è che non riesco a trovare la camminata giusta….

Mi ispiro ai grandi del passato. Franca Valeri e Monica Vitti: sono giganti, ce ne sono poche come loro. Un’altra attrice meravigliosa è stata Bice Valori. Ma per una della mia generazione quando dicevi Anna Marchesini, dicevi tutto: ha rivoluzionato la comicità femminile in tv esprimendosi con un linguaggio nuovo, contemporaneo.

L’oggetto scaramantico è un calzino di quando ero piccola, un piedino minuscolo. Mia mamma me l’ha sempre detto: “Speravamo crescessero, altrimenti non saresti potuta stare in piedi!”. Lo stringo fra le mani e mi ricorda da dove sono partita. Se parliamo di borsa di tutti i giorni, non possono mancare i trucchi… del mestiere!