Danza e teatro per raccontarsi

Singolare Femminile è lo spettacolo che racconta il dramma delle donne colpite da tumore al seno

Il 10 marzo al Teatro Santuccio va in scena “Singolare Femminile” una storia di vita vera. Donne colpite da tumore al seno che attraverso la danza raccontano il vissuto con la malattia. Il gruppo denominato “C’est la vie qui danse” è nato da un progetto riabilitativo di danzaterapia presso U. O. dell’Oncologia Medica dell’Ospedale di Circolo di Varese. Attualmente “C’est la vie qui danse” è sostenuto dalla Coopuf Iniziative Culturali di Varese.

Prendersi cura di sé dopo una diagnosi di tumore vuol dire a volte entrare in un luogo sconosciuto fino a quel momento. Il cancro come un uragano scuote la parte più profonda di sé, al confine tra la vita e la morte. Paura, senso di impotenza e di solitudine invadono le giornate con un dolore che spesso non si riesce a raccontare, che non è palpabile. Le parole a volte non bastano, ma la malattia ha qualcosa da dire a se stessi e agli altri.

Attraverso la realizzazione di questo spettacolo , le protagoniste hanno affrontato e trasformato questo dolore con le parole del corpo. Hanno condiviso l’ascolto in uno spazio-tempo dove non c’è solo corpo o solo mente, ma un continuo dialogo tra queste due dimensioni che apre possibilità, risorse, intuizioni, sentimenti e capacità a volte sconosciute, per costruire un rapporto attivo con la propria storia di malattia. Si è creato un forte senso di appartenenza affettiva, di condivisione e il desiderio di ricerca verso quella dimensione artistica e creativa capace di verità.

Il percorso di danzaterapia è stato significativo per entrare nello “spazio del sentire corporeo” dove emozioni vecchie e nuove, belle e brutte circolano, prendono forma, prendono senso, si esprimono e si rivelano attraverso il gesto simbolico della danza. L’importanza di esprimere, di ricevere e di riconoscere le emozioni per un paziente oncologico è fondamentale per ri-abitare il corpo e per risentirsi di nuovo in stretto rapporto con la pulsione vitale perciò con il piacere dell’essere e di esistere.

“Singolare Femminile” si costruisce nel dispiegarsi di un processo creativo che coglie il significato simbolico dei gesti, del linguaggio corporeo e della danza. Parla di fatica, dolore acuto, voglia di scappare e di negare la malattia, ma anche di un ritrovato senso, che come un seme si schiude per divenire risorsa vitale. E’ la donna “ferita”, ma non solo…è la donna ombra, è quell’unicità che si nutre di intuizione e istinto, è il bagaglio pesante dei luoghi comuni, degli stereotipi vecchi e nuovi, ma soprattutto è quello che le donne sentono e scoprono nel difficile cammino verso la scoperta del proprio Sé.

Oltre alla danza lo spettacolo si avvale dell’apporto prezioso di due attrici e una voce narrante, che interpretano i racconti e le testimonianze delle donne.

Le danzatrici: Daniela Belluzzo, Catia Corti, Monica Gianni, Euridice Padovani, Emanuela Talamona, Barbara Togni, Patrizia Vanini, Siviana Zanella
Le attrici: Anna Maria Rizzato, Antonella Tranquilli – Voce narrante: Simonetta Boria
Testi: Daniela Belluzzo, Ines Rita Domenichini
Direzione artistica e coreografie: Ines Rita Domenichini.