Enigmi e bugie a Berlino. Insieme a Ottavia Piccolo

Lo spettacolo “Enigma” accenderà il “Giuditta Pasta” di Saronno con tre rappresentazioni in tre giorni

Tre giorni di “Enigma” con Ottavia Piccolo a Saronno. Alle 21 di venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 (alle 15.30), al teatro Giuditta Pasta di via I Maggio andrà in scena l’atto unico di Stefano Massini con Silvano Piccardi, che cura anche la regia.
Lo spettacolo di prosa offrirà agli spettatori il gusto del thriller psicologico, carico di suspense, col il testo prodotto da Arca Azzurra e dalla stessa attrice.
Le ambiguità del racconto sono notevoli e vengono sottolineate dalla scelte registiche per marcare ulteriormente il sottotitolo dello spettacolo “niente

significa mai una cosa sola”.
Nella Berlino post-unificazione, dove lo sgretolarsi del muro non ha cancellato le tracce dell’opprimente condizione subita dagli abitanti della ex-DDR, la Piccolo vestirà i panni di Ingrid Winz, ex professoressa di storia, e Piccardi quelli di Jakob Hilder, insegnante di matematica sessantenne in pensione, che presta soccorso alla donna, dopo averla accidentalmente investita con la sua auto. Per un incidente si incontrano da estranei.
Nel proseguire della vicenda, però, si accentua l’atmosfera di dubbio, soprattutto sull’attendibilità del loro passato. Entrambi falsificano la loro identità e, mentre descrivono vite immaginarie, si studiano e si sfidano.

La menzogna è un ingrediente fondamentale e il pubblico saprà a priori che l’uno o l’altro potrà mentire sapendo di farlo. Un avvertimento che è nell’incipit della rappresentazione e che cela un segreto nascosto in un affascinante gioco di scatole cinesi, ideato dall’enigmista più insospettabile. L’intricato gioco di incastri sarà una sfida per individuare con sistematicità la vicenda, sia personale che collettiva, che lega i due personaggi.
“Grande” e “piccola” Storia si intrecciano e come pezzi di un puzzle, si incastrano informazioni diverse: dall’indole dei protagonisti alla vera natura della loro relazione.

Ingrid e Jacob non riescono ad adattarsi ai cambiamenti provocati, nonostante siano passati vent’anni da quel fatidico 9 novembre 1989, in cui il Governo della Repubblica Democratica Tedesca, la Germania Est, decretò la soppressione del divieto, per i suoi cittadini, di passare liberamente dall’altra parte del “muro” che fino ad allora aveva diviso in due la città, il paese e il mondo intero.
Come animali vissuti in cattività, faticano ad adattarsi alla nuova realtà, pervasi da un profondo senso di insicurezza e di perdita di identità. Ed ecco che, caduto il muro, vite, esperienze, certezze, lutti e speranze, si frantumano, si incontrano, si mischiano.
Calato il velo, emerge dunque ciò che per loro non funziona: la diversità che li circonda e l’opprimente peso del passato sulle loro spalle.

La rappresentazione si presenta come una partita a due, una sfida a scacchi tra attacchi e difese, avanzate e ritirate. La posta in gioco non è solo la possibilità o la capacità di sbrogliare i tanti piccoli enigmi delle due vite che si intrecciano, si scontrano e si confrontano sul palcoscenico, ma quello, anche, di penetrare forse il più grande degli enigmi: quello della Storia stessa.
Al termine dei settanta minuti della pièce si svelerà una parte del rompicapo.
Sarà chiaro chi siano e che rapporto abbiano Ingrid e Jacob, ma l’enigma di cosa sia andato perso e di cosa presenti il mondo attuale, non si potrà sciogliere.
Sono disponibili i biglietti d’ingresso interi a 27 euro, ridotti over70 a 24, gruppi organizzati a 22 e under26 a 15.