La bella e la bestia, una storia vera?

In questo marzo, mese dedicato alla donna, farò una riflessione a proposito di un film nelle sale in questi giorni. La pellicola in questione è il remake del disneyano La Bella e la Bestia, storia senza tempo, romantica per antonomasia, molto più profonda e antica di quello che può sembrare. Molto attuale.

Tolto il fatto che rivedere degli storici colossi Disney è sempre un tuffo al cuore e ci tiene incollati allo schermo, questa storia ha sempre avuto una marcia in più delle altre e vale la pena rivederla e rifletterci un po’. Se poi aggiungi che il personaggio di Gaston, che da piccole tanto disprezzavamo perché era il cattivo, è interpretato da Luke Evans, bè allora quasi quasi…

Scherzi a parte, questa storia è più profonda e vera di quanto possa sembrare, un cammino non facile per il lieto fine. Per capirlo, dobbiamo fare qualche passo indietro, molto più indietro dell’uscita Disney del 1991. (…)La prima versione di 400 pagine, quella di Villeneuve, oltre ad avere una serie di dettagli in più ed un’atmosfera molto più oscura, è singolare in quanto fornisce numerose informazioni riguardo ai trascorsi famigliari e all’infanzia dei due protagonisti. Si racconta infatti che il giovane principe,

oltre ad aver perso il padre in tenera età e ad essere privato di questa figura importante, non riuscì a godere nemmeno dell’amore della madre che, per proteggere il regno dalla guerra, fu costretta ad affidarlo ad una maga. La maga, quando fu un po’ cresciuto, tentò di sedurlo ma venne scacciato dal giovane. Per punirlo, la strega lo trasformò in bestia. Versione decisamente differente dalla nostre, dove sapevamo essere l’egoismo e la cattiva condotta del principe a condannarlo.

Quella di Villeneuve è una versione più amara ma forse anche più vera. Il personaggio di Belle, invece, si porta dietro un bagaglio allegorico di tutt’altro genere. Belle è la figura femminile del tempo in lotta con i matrimoni combinati, dove non sempre i mariti che capitavano erano “uomini”, ma spesso con personalità e comportamenti più vicini ad una bestia, oltre che ad avere spesso molti anni in più della sposa. Ma non solo. Belle è anche la donna che scopre la sessualità: dall’amore puro e infantile del padre passa a quello più carnale e passionale dell’uomo, riscoprendo anch’essa il suo essere “bestia”, animale. L’incontro tra i due è esso stesso l’inizio di un incantesimo, dove la trasformazione finale non è altro che il compimento di questa metamorfosi. L’amore di Belle e la sua umanità riescono a plasmare la bestia e a domarla, ma per fare questo lei deve imparare ad essere un po’ come lui, a conoscerlo.

Allo stesso tempo la bestia capirà che, per farsi amare da lei, sarà costretto a modificarsi, ad umanizzarsi. La Bella e la Bestia è una storia senza tempo e che scava nell’animo umano, la più romantica, e forse quella con il lieto fine più difficile e utopico. Perché i personaggi devono cambiare sé stessi per vivere felici e contenti e il destino li aiuta ben poco. Poi c’è una donna che cerca di cambiare un uomo e renderlo migliore. Ma gli uomini, cambiano?