Nell’Odissea di Perrotta il protagonista è Telemaco

La rassegna Gocce ospiterà il 26 gennaio un’opera che mescola mito e quotidiano

Calarsi in un viaggio che ci porterà nelle profondità di un’opera che sta alla base della nostra cultura. Rivisitata, scritta, diretta e interpretata da Mario Perrotta, che approderà a Varese, al Teatro Nuovo, giovedì 26 gennaio alle 21, con la sua “Odissea”. Dove ad emergere è la figura di Telemaco, figlio di Ulisse, personaggio troppo a lungo rimasto “in ombra”.

“Questa sera mi affitto due musicisti, li porto nella piazza del paese e faccio il botto! Stasera succede un casino…”. Così entra in scena Telemaco, figlio di un Ulisse mai tornato, e comincia il suo spettacolo d’arte varia. Non risparmia nulla, a se stesso e agli altri: racconta, come sa e come può, la sua versione dei fatti. E ogni sentimento si fa carne viva sulla scena e diventa corpo, parole in musica, avanspettacolo, versi sciolti e danza, odissea a brandelli di un ragazzo che non sa tenere insieme i cocci di una storia – quella di suo padre – che non sta più in piedi.

«Per Telemaco il tempo dell’attesa è scaduto: è ora di fare spettacolo. C’è un personaggio nell’Odissea che, da sempre, cattura la mia attenzione, un personaggio che molti non ricordano neanche: Telemaco. Ho provato a chiedere in giro e, difatti, molti ricordano il cane di Ulisse – Argo, mi pare… – ma non il figlio. Io, invece, ne ho sempre subito il fascino, perché la sua attesa è carica di suggestioni. Telemaco non ha ricordi di Ulisse,

non l’ha mai visto, non sa come è fatto, non sa il suono della sua voce: per Telemaco, Ulisse è solo un racconto della gente. Ed è proprio questa assenza ad aprire infinite possibilità nei pensieri di Telemaco. Lui è l’unico personaggio dell’Odissea che può costruire un’immagine di Ulisse calibrata a suo piacimento. I pensieri di Telemaco, forse, sono l’unico luogo dove Ulisse può essere ancora un eroe. Ma gli eroi durano il tempo di un romanzo e questo Telemaco lo sa…» sono le parole per presentare il suo spettacolo.

«Solo così potevo immaginare un’odissea mia, contemporanea, solo portando la leggenda a noi, in questo nostro tempo così disarticolato e privo di certezze.

E dunque si mescolano nello scrittura il mito e il quotidiano, Itaca e il Salento, i versi di Omero e il dialetto leccese, legati insieme da una partitura musicale rigorosa, pensata ed eseguita dai musicisti che mi accompagnano in questo lavoro e diventano anch’essi, con i loro molteplici strumenti, voci musicali del racconto». Per lo spettacolo, giovedì 26 gennaio alle 21 al Teatro Nuovo, biglietti: Intero, 15 euro – Ridotto, 12 euro – Studenti 10 euro. Prenotazioni telefoniche al 334/2692612 o via email ad [email protected]