Una storia raccontata attraverso l’elettronica

Birø è un artista varesino che ha conquistato il web con il suo mix tra cantautorato e sintetizzatori

Una penna, un libro e delle cuffie. È la ricetta di Birø, il caso musicale varesino diventato un fenomeno nelle ultime cinque settimane. I suoi brani sono stati rilasciati uno alla volta negli ultimi cinque martedì e ognuno di essi, nel giro di neanche una settimana, ha attirato l’attenzione per suono e stile. Non solo: molti locali e organizzatori lo hanno cercato per dei live fuori dalla Lombardia e qualcuno addirittura ha impostato uno dei cinque brani come suoneria del telefono.

Da oggi sarà disponibile online in freedownload su Soundcloud il suo EP d’esordio, “Incipit”, un prodotto originale, dove l’arte della narrativa e il cantautorato incontrano l’elettronica. “Incipit” è però un lavoro affascinante, curioso, nuovo. E soprattutto, un prodotto totalmente made in Varese: la produzione della Rc Waves insieme a Mattia Tavani dei Belize, le illustrazioni dell’artista varesino Vanni Vaps, le foto della varesina Ambra Parola (oltre al videomaking di Marcello Rotondella).

Piccolo dettaglio, Birø è sì un varesino, ma preferisce restare nell’anonimato.


Cito la serie “The Young Pope”. Quali sono i personaggi più importanti della musica elettronica? I Daft Punk. E la più grande cantante italiana? Mina. E l’artista contemporaneo più famoso? Banksy. Che cosa hanno in comune tutti questi? Che non si mostrano mai. A parte questo, è una scelta mia per “tutelarmi”. È un po’ per timidezza, è come se Birø fosse un mio alter ego, la mia parte musicale.


Proprio dalla penna “biro”. È il principale strumento di sfogo. Mentre la “ø” è per non creare omonimi.


In realtà narrativa e musica sono due passioni che sono sempre andate di pari passo. Ad un certo punto il desiderio di raccontare storie attraverso la musica le ha fatte coincidere. Sono affezionato all’idea di album, di un lavoro che si sviluppa brano dopo brano, proprio come una storia e quindi da qui nasce l’idea di fare un album “vero”, con un filo conduttore.


Esattamente. L’intenzione è quella di raccontare una storia attraverso la musica. Una storia che permetta di esplorare temi ed entrare in situazioni e atmosfere che ognuno di noi nella vita ha vissuto. Mi piace poter indagare il lato umano, le situazioni belle o brutte dell’uomo e provare a mostrare la parte concreta della nostra emotività oltre gli stereotipi. “Incipit”, nello specifico, racconta un’adolescenza vista dagli occhi di un ragazzo in una serata portata agli eccessi, tra sensazioni, paure e angosce. Il tutto con una base musicale e un impianto armonico e sonoro che rispecchiano perfettamente questa storia, creando unione e amalgama ma anche contrasto tra testo, musica e emozione. Ecco perchè l’elettronica.


Forse, ma è il giusto mezzo per dare alla storia le giuste atmosfere, come la colonna sonora di un film.


Credo che Varese abbia una potenzialità incredibile non sfruttata adeguatamente. È una zona molto ricca che quindi potrebbe benissimo trovare il modo di investire in una realtà come quella dell’intrattenimento sociale in cui si potrebbe fare di più. Tanta gente a Varese ha una bella testa, abbiamo le risorse, i mezzi e le capacità giuste per creare una bella realtà. Sfruttiamole.