Azione di responsabilità. La Corte dei conti si astiene

Richiesta giudicata «inammissibile». Cassani: «La risposta che aspettavamo»

Azione di responsabilità, la Corte dei Conti non si esprime: «Parere inammissibile». Il sindaco rivendica la scelta di affidare l’incarico legale per un parere “pro-veritate”: «Era la linea giusta da tenere. Se avessimo ascoltato il centrosinistra ora non avremmo nulla in mano».

È stato depositato l’altroieri il parere della sezione regionale di controllo della Lombardia della Corte dei Conti a proposito dell’azione di responsabilità verso gli ex amministratori di Amsc dell’“era-Caianiello” avviata dall’ex sindaco , chiesto agli inizi di dicembre dal sindaco Cassani. «Oggettivamente inammissibile» la richiesta del parere, questa la sentenza dei magistrati contabili.
Le richieste, scrive la Corte dei Conti, «non possono essere esaminate nel merito». Per varie ragioni. Dall’«interferenza con le funzioni di un altro giudice»,

il Tribunale civile presso il quale è incardinata l’azione, al fatto che «i quesiti incidono su atti gestionali specifici e concreti, in parte già adottati e sub iudice». Palazzo Borghi legge la risposta dei magistrati contabili come una sconfitta della linea che il centrosinistra aveva tenuto sulla vicenda. «Noi volevamo fare chiarezza sulle azioni di responsabilità avviate dall’ex sindaco Guenzani senza parere alcuno di avvocati e senza passare dal consiglio comunale – spiega il sindaco Andrea Cassani – avevamo pensato al parere pro-veritate di un professionista, poi anticipando la richiesta del Pd abbiamo trasmesso i quesiti alla Corte dei Conti, aggiungendo un quesito per capire se Guenzani avrebbe dovuto chiedere l’intervento della Corte dei Conti una volta avviata l’azione».

Alla luce dell’esito, Cassani commenta: «Per fortuna abbiamo già chiesto il parere pro-veritate, altrimenti a questo punto ci saremmo ritrovati senza nulla in mano. Quanti mettevano in dubbio il fatto che fosse più super partes chiedere un parere alla Corte dei Conti, ora hanno la risposta: la Corte non si schiera, di fronte ad azioni già incardinate, pur affermando che potevano esserci implicazioni a livello di danno erariale».
In consiglio comunale il capogruppo Pd aveva contestato la linea di Cassani: «Abbiamo appreso di un bando per una consulenza legale e ci domandiamo il senso, quando invece sarebbe sufficiente sentire la Corte dei Conti che darebbe oltretutto un parere gratuito di solito fornito entro breve tempo».
Nel frattempo, il parere pro-veritate è stato affidato, lo scorso 22 gennaio, all’avvocato e al professor della Bocconi. «Chiarirà i contorni della vicenda – fa sapere Cassani – sia per quel che riguarda l’intervenuto testo unico sulle partecipate e più in generale sulla tipologia di citazione in giudizio».