Buste paga taroccate: 350mila euro evasi

Più di 1300 cedolini truccati da una cooperativa del Gallaratese scoperti dalla Finanza. Enorme il danno per gli enti previdenziali e assicurativi. Denunciati in sette

– I militari della Compagnia di Gallarate nei giorni scorsi hanno ultimato, in collaborazione con la Direzione Provinciale dell’I.N.P.S e con la Direzione Provinciale del Lavoro di Varese, un attività in materia di tutela dei lavoratori e degli Enti previdenziali.

L’attività investigativa eseguita nei confronti di una cooperativa operante nel gallaratese ed attiva nella gestione di mense, ha portato alla scoperta di 1.339 lavoratori irregolari.
I vertici aziendali, con la collaborazione di impiegati compiacenti, avevano messo a punto un sistema di frode attuato mediante l’alterazione dei “cedolini paga” dei dipendenti.
Utilizzando un apposito software, di fatto, le ore riportate sul libro unico del lavoro aziendale risultavano inferiori a quelle prestate da ciascun lavoratore che, ignaro, si vedeva consegnare il “prospetto

paga” regolare, a fronte di quello appositamente rettificato, che, conseguentemente, riportava imponibili fiscali e contributivi di importi inferiori, comunicati poi ai previsti enti.
Infatti, durante le attività ispettive è emerso che, una volta effettuati alcuni “controlli” da parte della Cooperativa ovvero se la decurtazione operata era sufficiente a raggiungere il risparmio previsto, veniva dato il nulla osta alla società che gestiva le paghe, affinché elaborasse il prospetto paga definitivo sulla base di tali dati rettificati, per la trasmissione degli stessi agli Enti destinatari.

In un successivo momento, con uno specifico programma informatico, si provvedeva a modificare gli importi, in modo da consegnare al lavoratore un cedolino paga che rispecchiasse la propria reale situazione lavorativa.
La complessa attività investigativa effettuata dalle Fiamme Gialle gallaratesi con la fattiva collaborazione degli altri Enti della Pubblica Amministrazione, ha permesso di bloccare il complesso meccanismo di frode attraverso in quale, sistematicamente, veniva abbattuto il reddito lordo su cui veniva effettuato il calcolo degli oneri contributivi e delle ritenute IRPEF con conseguente evasione in entrambi i fronti (contributivo e fiscale).

Il minuzioso lavoro effettuato dai militari della Compagnia di Gallarate, ha permesso di accertare un’evasione IRPEF effettuata dalla Cooperativa per 1,4 milioni di euro, un evasione di ritenute fiscali non operate e non versate nei confronti dei lavoratori per circa 350.000 euro e segnalare all’Ente competente un evasione contributiva per 1,5 milioni di euro.
Sette persone con ruoli apicali nella cooperativa, sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di cui all’art. 640 del C.P. – truffa ai danni dello Stato.
Contestualmente, a seguito della minuziosa ricostruzione del patrimonio illecitamente costituito da parte di tutti gli indagati, è stato richiesto all’Autorità Giudiziaria bustocca il sequestro di beni per oltre 3 milioni di euro (composti da 18 immobili e numerose quote societarie), pari al provento della truffa perpetrata ai danni degli Enti previdenziali e assicurativi nazionali per circa 1,5 milioni di euro, IRPEF evasa pari a oltre 1,4 milioni di euro e ritenute fiscali evasi pari a quasi 350 mila euro.
L’attività di servizio appena ultimata si inquadra nell’ambito delle direttive strategiche del Corpo che mirano, non soltanto al recupero di materia imponibile, ma soprattutto a contrastare comportamenti illeciti che condizionano la libertà d’impresa, la concorrenza e il corretto funzionamento del mercato ostacolando la crescita dell’intero sistema economico.