Caro il mio voto quanto mi costi?

GALLARATE - La nostra indagine sul rapporto tra i costi della propaganda e i risultati delle urne

Prima di tutto una precisazione: non si sta parlando di compravendita di voti, ma di un rapporto tra i consensi ottenuti da ciascuna lista rispetto alle risorse stanziate per la campagna elettorale. Niente di illegale, insomma, ma un’analisi economica per valutare l’efficacia delle strategie di propaganda delle 14 formazioni che si sono presentate alle amministrative.

Numeri alla mano, i migliori “investitori” sono stati quelli di Fratelli d’Italia-An, che per la campagna elettorale hanno stanziato appena 350 euro. L’investimento è stato però proficuo, visto che ha portato 685 voti, uno ogni 51 centesimi spesi per manifesti, santini e volantini.

Investimento poco redditizio

All’estremo opposto, ecco invece la lista Borgo sindaco. Si tratta di una delle formazioni con il budget più alto, secondo solo a quello del Pd. Ma gli oltre 17mila euro spesi hanno portato solo 894 consensi, ovvero uno ogni 19,32 euro. Insomma, ragionando in termini puramente economici, non esattamente il più redditizio degli investimenti.

Anche perché il secondo nella classifica dei peggiori è ben distanziato: si tratta di “La nostra Gallarate 9.9”, 8.500 euro di budget e 1.197 schede nelle urne: un voto ogni 7,10 euro. Segue Gallarate civica, che di preferenze ne ha prese appena 387 nonostante i 2.450 euro investiti: una croce sul simbolo ogni 6,33 euro.

La Lega civica, con un bilancio di 3.480 euro, ha “pagato” 5,58 euro ciascuno dei 624 voti ottenuti al primo turno.

Segue il Pd, che anche grazie ai 18.500 euro spesi per la campagna elettorale ha portato a casa 3.960 preferenze, ovvero una ogni 4,67 euro investiti.

Scorrendo i numeri si incontrano Gente di Gallarate, con 3,92 euro a voto, quindi Sel con 3,91, Gallarate Futura con 3,03, Forza Italia con 2,98, Gallarate Onesta con 2,17.

Nonostante non siano esattamente dei fan della finanza, i candidati di Gallarate a Sinistra hanno però dimostrato di saperci fare con gli investimenti: un voto ogni 1,81 euro spesi per la campagna elettorale.

Sul podio dei migliori, il cui gradino più alto come detto è occupato da FdI-An, ecco la Lega Nord, che ha investito 6.950 euro per ottenere 4.379 consensi: uno ogni 1,59 euro. Quindi “Città è vita”, che nella campagna elettorale ha investito 2.300 euro, portando a casa 2.665 consensi al “prezzo” di 86 centesimi l’uno. Vale la pena di ripeterlo ancora: si tratta di un “gioco”, non di una critica.