«Cassani è nelle mani di Caianiello»

La Lega Civica di Gallarate contro il sindaco: «Lo abbiamo sostenuto, siamo delusi. Ma continueremo a combattere la caianielizzazione della città»

Riceviamo e pubblichiamo le parole della Lega Civica di Gallarate, firmate dalla portavoce Sara De Micco: «L’esperienza della Lega Civica nasce da consapevolezza confermata dall’esito delle urne: in città si può fare politica al di fuori dei partiti e delle loro logiche, mettendo al centro della propria azione la validità del programma.
È questo il criterio che ha portato la Lega Civica a sostenere Galimberti a Varese e Cassani a Gallarate. Spiace constatare che quest’ultima scelta è

stata dettata da un presupposto andato deluso: e cioè che Andrea Cassani potesse impedire a Nino Caianiello di rimettere le mani sulla città. Ebbene, ci siamo illusi. Nei metodi e nella sostanza, Cassani è in mano al cosiddetto Mullah, che attraverso i suoi uomini di fiducia sta riconquistando la gestione dell’Urbanistica. Noi non ci stiamo. Continueremo a batterci contro la caianielizzazione di Gallarate e lavoreremo da qui ai prossimi anni per rimediare all’errore di valutazione che, in buona fede, abbiamo commesso.
Forti dei tre pilastri su cui poggia la Lega Civica:
1. La coerenza. Settimana scorsa Donato Lozito, credendo che tutti agiscano come lui, mi ha offerto un posto in cambio dell’addio a Lega Civica. Io gli rispondo: no, grazie: lui non ci crederà, ma ci sono ancora persone che non svendono le proprie idee.
2. La determinazione. Avendo compreso, a malincuore, quanto il sindaco Cassani sia succube del Mullah, lotteremo affinché l’Urbanistica gallaratese non viva un improbabile “amarcord”.
3. Il radicalismo. La Lega Civica esprime l’idea di un civismo radicale. E questa idea darà i suoi frutti prossimamente a Gallarate, superando questa prima esperienza e avviando una nuova fase costituente».