Dieci milioni da spendere in tre anni

Ma prima di realizzare i progetti, la vera sfida per l’esecutivo di Gallarate pare quella di trovare le risorse

– Poco meno di dieci milioni di euro da spendere in tre anni. Sempre ammesso che si riescano a reperire tutte le risorse. La giunta ha approvato il piano triennale delle opere pubbliche 2017-2019.

La scelta che salta all’occhio, dopo che a luglio la giunta ha stralciato il progetto della biblioteca in via Bottini ereditato dalla precedente amministrazione, è quella di investire un paio di milioni nella manutenzione dell’attuale sede di piazza San Lorenzo.

«Non vogliamo che la città pensi che non siamo interessati alla cultura», spiega l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Bonicalzi, «però il vecchio progetto era faraonico, specie con le risorse esigue oggi a disposizione».

Ancora il dettaglio degli interventi non c’è, ma c’è tempo per definirlo. L’intervento sarà suddiviso in due lotti, rispettivamente da 700mila e 1,3 milioni di euro, il primo dei quali sarà realizzato nel 2018.

Ancora: ogni anno un milione andrà nella manutenzione di scuole e impianti sportivi, altrettanto per i marciapiedi e le strade. Il prossimo anno previsti 120mila euro per la manutenzione dell’alveo dei torrenti, nel 2018 altri 700mila per costruire nuovi colombari. Fin qui i progetti.

Poi ci sono le risorse: 360mila euro arriveranno dallo Stato per abbattere le barriere architettoniche, altri 3,7 milioni li metterà il comune attingendo a risorse proprie. E il resto?

Ben 5,8 milioni arrivano da «alienazioni e altro». Così c’è scritto nella delibera approvata mercoledì scorso dalla giunta. Ma allora, se la biblioteca di via Bottini era aleatoria perché finanziata vendendo proprietà del comune, perché questo piano dovrebbe essere realizzabile? «Sappiamo bene che in questo periodo si fa fatica a vendere», ammette l’esponente dell’esecutivo di centrodestra, «ma la parola “altro” riconduce anche all’impiego degli oneri di urbanizzazione». Ovvero i soldi versati al comune da chi realizza interventi edilizi, altra voce di entrata che l’attuale giunta si è trovata a ridimensionare rispetto alle previsioni ereditate dal passato. Insomma, prima di realizzare i progetti, la vera sfida per l’esecutivo pare essere quella di riuscire a trovare le risorse per finanziarli.