I “dolori” del sindaco social

Gallarate - Andrea Cassani, presente con costanza sul web, è invaso da richieste mandate via Facebook

– Un sindaco social, pure troppo. Una delle chiavi del successo di Andrea Cassani è stata certamente la sua presenza su Facebook. Ma ora questo rischia di ritorcerglisi contro: i gallaratesi, infatti, lo cercano in rete e non attraverso i canali ufficiali.
Ne è consapevole lo stesso sindaco. A pochi giorni dal suo insediamento aveva rivolto un appello a tutti i gallaratesi, affinché invece di usare i social network per segnalare tentativi di truffa, molestie o altre problematiche relative alla sicurezza lo facessero recandosi dalla Polizia locale a sporgere denuncia.
Le forze dell’ordine, infatti, hanno bisogno di una denuncia formale per muoversi: un post su Facebook non è sufficiente. Questo insomma l’appello del sindaco Cassani. Il quale ha certamente costruito il suo successo anche sui social, rispetto, ad esempio, al suo sfidante Edoardo Guenzani che invece non li ha mai utilizzati. Se non in campagna elettorale.

Una delle istanze che emergono frequentando i tanti gruppi dedicati alla città dei Due Galli è infatti la necessità di un contatto diretto con chi regge le sorti dell’amministrazione cittadina. La possibilità, in maniera semplice e rapida, di segnalare qualcosa che non funziona, fosse anche la semplice buca nella strada. Il problema, anche in questo caso, è però legato al fatto che in comune c’è bisogno di segnalazioni ufficiali affinché la macchina si metta in moto per risolvere il problema.

I cittadini continuano a preferire i social network. E così il sindaco è costretto ad inseguirli. Succede, ad esempio, che sulla Bacheca civica venga pubblicata la foto di un tombino intasato in via Macchi, «solo un piccolo esempio» di una problematica diffusa in tutta la città. Con annessa richiesta al sindaco affinché intervenga: se i chiusini non scaricano, in occasione di acquazzoni come quello visto la scorsa settimana le strade si allagano. Con il primo cittadino costretto ad intervenire per spiegare che ha preso in carico la questione e che l’ha girata agli uffici competenti. E ad invitare a scrivere una email al settore tecnico di Palazzo Broletto per far presente la problematica. Solo così può partire l’ordine di servizio all’azienda incaricata della manutenzione dei chiusini.

Né del resto si può pensare che il primo cittadino possa rimanere tutto il giorno “incollato” a Facebook per prendere nota delle segnalazioni per poi girarle agli uffici competenti. Eppure il social blu è lo strumento più facile per i gallaratesi per far presente qualcosa che non va. Ieri mattina, ad esempio, su “Sei di Gallarate se”, il gruppo più numeroso dedicato ai Due Galli, sono state pubblicate una serie di foto che ritraggono aiuole della città dove l’erba è decisamente alta e sarebbe necessario un intervento da parte dei giardinieri. In questo caso il cittadino scrive di aver contattato più volte gli uffici, senza però aver ottenuto alcun risultato.E così ha scelto di utilizzare i social network, sperando che la musica cambi. Di questo passo, però, il sindaco rischia di dover passare più tempo su Facebook a prender nota dei problemi che a risolverli