I profughi “invadono” il municipio

Somma - Nuova protesta dei migranti: stavolta si sono riversati in Comune. La Lega insorge: «Adesso basta»

I profughi di via Briante invadono il Municipio. Protesta a muso duro la Lega Nord: «Adesso basta». Ma il sindaco Bellaria li accoglie e li ascolta: «Una manifestazione pacifica e tranquilla, legata soprattutto ai ritardi della commissione per l’asilo». È successo ieri mattina, un film già visto nei giorni scorsi in Prefettura a Varese e a Samarate: un gruppo di una quarantina di richiedenti asilo, dei 95 che sono ospitati dalla cooperativa KB nella struttura di via Briante a Somma Lombardo,

si sono presentati di buon mattino nel cortile del Municipio, chiedendo di essere ascoltati dalle autorità cittadine.
Il sindacoe il consigliere delegato alle politiche di integrazione li hanno accolti in una sala comunale al piano terra e si sono confrontati con loro, ascoltando in tutto una quindicina di voci e le relative istanze. «In maniera molto tranquilla» sottolinea il primo cittadino. Fuori, alcuni simpatizzanti e militanti della Lega Nord hanno scattato foto e hanno subito coinvolto i loro vertici provinciali. «Adesso basta con le proteste dei clandestini – tuona , segretario provinciale del Carroccio – la misura è colma e fuori controllo. Non possiamo più accogliere nessuno». Una dura presa di posizione, che segue quelle già assunte da mesi dal Carroccio: «La gente è stufa di questa situazione -denuncia Bianchi – basta far perdere tempo e denaro alle nostre istituzioni, già in grave difficoltà nel risolvere i problemi dei cittadini a causa dei continui tagli dello Stato. Non possiamo farci carico anche dei problemi di altri!».
Ma il sindaco di Somma Bellaria smorza ogni polemica: «È stata una manifestazione assolutamente pacifica e ci siamo confrontati volentieri con i richiedenti asilo – racconta – la sensazione che ho avuto è che, dopo essere stati in Prefettura dove hanno potuto essere ascoltati solo alcuni di loro, ci fosse l’esigenza di un confronto collettivo per chiarire i loro problemi, dai più piccoli e spiccioli, fino a quello più sentito, che riguarda la lentezza dei tempi di valutazione delle domande di asilo tra i profughi». Tra quelli arrivati a Palazzo ce n’era persino qualcuno che è ospitato nelle strutture di accoglienza addirittura dall’ottobre del 2014: un anno e mezzo di attesa senza risposte da parte delle autorità competenti sulla concessione o meno dello status di rifugiato. «Di fronte a questi problemi di burocrazia è normale che chiedano un’accelerazione degli iter di valutazione – ammette Bellaria – inoltre c’è una mancanza di informazioni sul permesso di soggiorno temporaneo, per capire cosa consente di fare. Richieste civili che ho riportato al Prefetto , che conosce bene la situazione. Abbiamo sollecitato i richiedenti asilo a confrontarsi in modo più ricorrente con il nostro delegato Lorenzo Todeschini per affrontare i problemi più spiccioli».