La storia in un DC9

Inaugurato a Volandia l’aereo che trasportò, tra gli altri, Giovanni Paolo II e Sandro Pertini. È il gemello del velivolo che riportò in Italia la Nazionale campione di Spagna ’82, con la Coppa del Mondo

Somma Lombardo – C’erano Claudio Gentile e Pietro Vierchowod, calciatori della Nazionale campione del mondo del 1982, ieri mattina, a Volandia, per l’apertura al pubblico del DC9 presidenziale su cui viaggiarono Sandro Pertini e Giovanni Paolo II. Due campioni del mondo in attesa di avere in brughiera l’intera squadra mondiale il prossimo 11 luglio, data della mitica finale in cui l’Italia battè la Germania Ovest per 3 a 1. Questa l’idea lanciata dal palco di Volandia da Claudio Gentile, davvero un bel colpo grosso per il parco e museo del volo a due passi da Malpensa se andasse in porto. Un’idea che Gentile ha fatto rimbalzare sul presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, presente ieri all’evento.

L’aereo in mostra (su cui è possibile salire) non è quello che trasportò i campioni Azzurri di ritorno dalla Spagna, voluti a bordo dal Presidente Pertini, appassionato tifoso in tribuna durante la finale. Quel DC9 andò distrutto, ma il fratello gemello esposto a Volandia rimane significativo e ci aiuta a ripercorrere un pezzo della storia italiana. Lì ci volarono presidenti della Repubblica (oltre a Pertini, Cossiga e Scalfaro) e lo stesso Papa divenuto Santo. E lì è stato ricreato il tavolino della nota partita a scopone giocata a bordo del DC9 tra il Capo dello Stato, il commissario tecnico Enzo Bearzot, il capitano Dino Zoff e Franco Causio.

Pertini «era un uomo alla mano, faceva battute, tifava con sentimento e sapeva unire le persone: uno da spogliatoio», la nota di Pietro Vierchowod. «La nostra vittoria è stata esaltante (l’Italia non era affatto favorita, ndr) e rivedere questo aereo mi ha reso molto felice». Una vittoria «indimenticabile per tutti gli italiani» ha ricordato Claudio Gentile: «Il presidente Pertini ci fece capire quanto era stata importante quella vittoria. Non vi rendete conto di cosa avete fatto, ci disse. Sarebbe cambiata l’immagine del nostro Paese».

Tutti d’accordo. E chi, a quel tempo, non c’era, lo saprà adesso anche grazie al DC9 che rievoca anni difficili superati con determinazione e impegno, condivisi dal popolo attraverso la propria nazionale di calcio che sembrava non poter passare le eliminatorie e poi ha vinto il Mondiale.

«Avere qui oggi quell’aereo, consente di fare tesoro di quegli anni, di ricordare due figure preziose nella storia italiana ed europea, quella di Sandro Pertini e di Giovanni Paolo II», ha detto il presidente della regione Lombardia Raffaele Cattaneo rimarcando l’importanza dell’apertura dell’esposizione «in uno dei musei del volo più belli del mondo».

Orgoglioso il presidente di Volandia Marco Reguzzoni, raggiunto da una lettera del sottosegretario ai Beni culturali e Turismo Dorina Bianchi: «La presenza a Volandia di un esemplare così significativo permette di legare insieme storia, cultura e sport in maniera trasversale. E’ motivo di lustro e vanto per Volandia, il più grande museo del volo d’Italia, e rappresenta una buona prassi della collaborazione tra pubblico e privato. Progetti che diversificano l’offerta e decongestionano i grandi flussi, sono convinta siano la risposta giusta per rilanciare il turismo nel nostro Paese».

Non da ultimo, sotto lo sguardo attento dei sindaci del territorio, l’elogio da parte di Reguzzoni dei giovani dell’ITS Lombardo di Case Nuove e dell’associazione Ali Storiche che si sono occupati della risistemazione del DC9.

Così il Parco e Museo del Volo, che si allunga sui territori di Somma Lombardo e Vizzola Ticino, continua a custodire la Storia e a mostrarla al mondo attraverso i volontari che si occupano di Volandia.