La tradizione si rinnova. Nel nome di don Giuseppe

L’appello del parroco durante l’omelia: «Restauriamo la sua tomba a Santa Maria del Cerro»

Sarà presto restaurata la tomba di , a 100 anni dalla morte dello storico pastore di Santa Maria del Cerro: l’ha annunciato ieri pomeriggio il parroco , al termine della processione in onore della Sacra Spina.

È così che il sacerdote intende ricordare la figura del suo illustre predecessore, la cui sepoltura nel cimitero cassanese versa oggi «in pessime condizioni»: da qui l’appello che don Gabriele, in occasione della festa di Santa Croce, ha rivolto agli amministratori e ai consiglieri comunali presenti all’affollatissima celebrazione, chiedendo loro una collaborazione per la sistemazione della tomba.

L’obiettivo è quello di realizzare l’intervento entro il prossimo 22 settembre, giorno di San Maurizio, patrono di Cassano Magnago e della comunità pastorale che riunisce le tre parrocchie cittadine.

Potrebbe essere questa la circostanza adatta per esprimere la gratitudine dell’intera città a don Castiglioni, al quale Cassano, come ha osservato don Gabriele, deve parte della propria bellezza. Fu infatti l’intraprendente sacerdote, parroco per quasi 30 anni, a far decorare Santa Maria con i pregevoli affreschi di Luigi Morgari. Dipinti che impreziosiscono la chiesa collinare, dove dal 1570 è custodita la Sacra Spina della corona di Cristo: una reliquia intorno alla quale si sono riuniti anche ieri centinaia di fedeli, che non si sono voluti perdere la tradizionale processione con la preziosa reliquia, portata lungo le vie della città da don Andrea Arrigoni, giovane sacerdote al servizio degli oratori cittadini.

Il popolarissimo rito è stato come sempre accompagnato dalla suggestiva rappresentazione della Passione. L’omaggio alla Sacra Spina, insomma, ha rappresentato «una testimonianza della nostra fede, del nostro amore per Gesù», come ha sottolineato don Gabriele a conclusione della liturgia. Il parroco ha inoltre messo in guardia i fedeli da «un modo di affermare la fede che crea divisione e non comunione: per non cadere in questo rischio dobbiamo stare dietro i passi di Gesù, che dona la sua vita». Occorre, dunque, mettersi «al servizio degli altri, essere dono».

La patronale proseguirà stasera: alle 20.45 sarà celebrata una messa a suffragio dei defunti e in memoria dei 120 anni dalla dedicazione di Santa Maria, consacrata nel 1897 dal beato cardinale Andrea Carlo Ferrari, proprio per iniziativa di don Castiglioni.