Nessuno vuole i beni del Comune

Su venti lotti messi in vendita a Gallarate soltanto due offerte per un’area residenziale e un “reliquato”

Asta pubblica per le alienazioni immobiliari: su venti lotti messi in vendita dal Comune, arrivano appena due offerte. L’elenco degli immobili da alienare, frutto delle deliberazioni del consiglio comunale nell’ambito del documento unico di programmazione e del bilancio pluriennale, comprendeva in tutto venti tra fabbricati e terreni di proprietà dell’ente di palazzo Borghi.

Solo due terreni hanno ricevuto un’offerta di acquisto: un’area compresa via Ferrario e via Fieramosca, del valore di 170 mila euro, a destinazione residenziale, sulla quale ha messo gli occhi, offrendo la cifra esatta della base d’asta, una società immobiliare, e un “reliquato” di piccole dimensioni a Cedrate, in piazza San Giorgio, del valore di appena 1200 euro, su cui è pervenuta un’offerta di quella cifra da parte di un singolo cittadino.

I 171mila e 200 euro di intenzioni d’acquisto ricevute non sono probabilmente quello che si aspettava l’amministrazione, anche se è ormai da anni che la partita delle alienazioni patrimoniali, in tempi di crisi del “mattone” non offre particolari soddisfazioni. Per tutti gli altri 18 beni messi all’asta non si è proposto proprio nessuno.

Eppure c’erano edifici di un certo rilievo, come l’ex sede del Comando dei vigili urbani di via Bottini, con destinazione residenziale intensiva e in parte a verde urbano, valutato 492 mila euro, e due ville storiche, la villa Maino di via Volta, edificio liberty in cui attualmente ha sede l’istituto musicale Puccini (con la “dependance” dell’ex abitazione del custode che si affaccia su via Dante), valutata un milione e 890 mila euro, e la villa Bossi di via Cavallotti, altro edificio liberty, in questo caso libero seppur soggetto al parere della Soprintendenza, il cui valore è stato stimato in 855 mila euro.

n altro edificio molto noto che compariva nell’elenco era l’ex Colonia Maino situata in località Alpe Paci, tra Cugliate Fabiasco e Marchirolo: valutata un milione e 620 mila euro, è stata ormai da tempo messa sul mercato senza riuscire a piazzarla.

E ancora, un fabbricato residenziale in via Arnaldo da Brescia, valutato 630 mila euro; un ex laboratorio artigianale in via Pastori, di fronte al parcheggio dell’ospedale, del valore stimato di 350 mila euro; un fabbricato dismesso in via Rongione, del valore di 216 mila euro; un immobile da ristrutturare sito all’interno di un’antica corte in vicolo Santa Margherita a Crenna, valutato circa 350 mila euro; e un appartamento incendiato, e quindi da ristrutturare, in via Montenero, questo dal valore stimato totale di 43mila euro.

Non essendo giunta alcuna offerta di acquisto, il Comune dovrà riprovare nuovamente a metterli in vendita. Sperando vada meglio.