«Non si può cantare l’Inno solo se gioca la Nazionale»

Replica del consigliere della Lega Nord di Gallarate Postizzi ai Giovani Democratici: «Scelta in linea con il mio pensiero politico»

«Da giovani a giovani: Consiglieri Nicolò e Andrea, l’Inno di Mameli non si può cantare solo quando gioca la Nazionale».

Questo è il riassunto del pensiero espresso in una lettera scritta dai Giovani Democratici all’indomani del caso scatenato da 3 consiglieri della Lega Nord che durante l’ultimo consiglio comunale «non solo non hanno cantato, ma non si sono nemmeno alzati durante l’Inno Nazionale intonato in Aula Consiliare» sottolinea il gruppo dei GD. Una lettera in cui si chiedono: «Voi che limitate i confini italiani da Livigno all’Oltrepò Pavese, dimenticate un fatto storico consistente: la Lombardia ha avuto una parte molto rilevante nella costituzione dell’Unità d’Italia; è questa la maniera di onorare la nostra amata regione?».

E se è vero che la libertà di pensiero e di azione devono sempre essere messe al primo posto, una cosa non deve mancare per i GD: «l’assoluto rispetto del ruolo istituzionale che ricoprite come Consiglieri Comunali, perché a Pontida potete cantare ad alta voce il “Va’ Pensiero” del Nabucco di Verdi, ma quando ricoprite un incarico istituzionale avete il dovere di rispettare le Istituzioni che rappresentate». E, sottolineando come «non ci sarebbe l’Italia senza Lombardia e la Lombardia senza l’Italia», si augurano che «questo vostro atteggiamento non sia l’unica maniera incisiva di fare politica».

Prima di congedarsi vogliono ricordare come «proprio pochi giorni prima del Consiglio, il 6 luglio, ricorreva la morte di Goffredo Mameli, morto a 22 anni lottando per l’idea di Italia unita. Insomma, era giovane come noi». Un messaggio che si conclude con «un caro saluto, da Giovani Democratici che non vorrebbero più assistere ad un affronto del genere: oltraggio alla bandiera, al nostro Inno, al nostro essere Italiani». Un pensiero non condiviso dal consigliere della Lega Nord : «Non lo ritengo un atto oltraggioso il mio – afferma – ma una scelta coerente con il mio pensiero politico, per me quello non è il mio inno. Pensavo che facesse più scalpore vedere dei leghisti in piedi. Chi l’ha detto che non si può cantare l’inno solo quando gioca la Nazionale?».