Giorni neri per i pendolari tra caldo e ritardi

I treni della speranza. Proteste infuocate del Comitato Gallarate-Milano

Non bastassero ritardi e scioperi, ora a complicare la vita dei pendolari ci si mette anche il caldo. O meglio, il fatto che su alcune carrozze del passante capiti che l’aria condizionata non funzioni. Con ovvie conseguenze per i passeggeri. A sollevare il problema è il Comitato pendolari Gallarate-Milano che, dopo diverse problematiche vissute nel pomeriggio di martedì, ha deciso di scrivere una nota per far presente il problema. «Un’odissea senza fine con ritardi pazzeschi»: così

viene definito il viaggio di ritorno dell’altra sera.
Un pomeriggio fatto di «una raffica di ritardi, rami caduti sui binari a Vergiate che hanno bloccato un’intera linea». E ancora, «gente rimasta bloccata sui treni senza informazioni, in condizioni disumane». Ora, «TreNord misura sempre la puntualità, ma parliamo delle condizioni del viaggio?».Il problema, spiega il portavoce del comitato Raffaele Specchia, riguarda il funzionamento dell’impianto di condizionamento. Tanto più sugli ultimi modelli di treni, sui quali è impossibile aprire i finestrini.
«Sui nuovi Coradia funziona sempre, ma quando la mattina prendo i treni del passante capita di trovare carrozze in cui è guasto». E così ci sono vagoni refrigerati e altri in cui la temperatura finisce per salire. «Ne ho discusso con altri membri del comitato, mi dicono che l’aria condizionata non è prevista dal contratto: ma come si può pensare di far viaggiare persone in carrozze in cui si raggiungono temperature così alte?».
Un esempio delle condizioni in cui viaggiano i pendolari in questi giorni lo si è avuto nel pomeriggio di martedì sul treno 20316, in partenza alle 18.06 da Milano Porta Garibaldi e diretto a Luino. «Il convoglio è partito con 20 minuti di ritardo, che sono diventati 40 una volta giunti a Gallarate», si legge nella nota diffusa dal comitato.
Arrivati nella stazione di piazza Giovanni XXIII, le problematiche non sono finite. «Ci hanno lasciato sul treno fermo per 30 minuti senza spiegazione, finché gran parte dei passeggeri è insorta contro il capostazione». Risultato? «Arrivo a Luino con 65 minuti di ritardo. Senza aria condizionata». A questo si aggiunge una nuova giornata di sciopero, indetta dai sindacati confederati per la giornata di domani. I dipendenti di TreNord incroceranno le braccia dalle 9 alle 17 per chiedere un nuovo contratto collettivo. L’azienda fa sapere che viaggeranno regolarmente i treni in partenza entro le 9.01 e in arrivo entro le 10. L’invito ai viaggiatori è di prestare attenzione ai messaggi forniti all’interno delle stazioni.