Scarichi nel Ticino, l’ennesimo caso

Sversamenti nel fiume a Sesto Calende: i cittadini chiedono ad Arpa di interessarsi nuovamente al problema della qualità delle acque

«Evitare di scaricare la fogna direttamente a fiume è il primo compito di chi ama il suo paese». Questo il commento di Giorgio Bogni residente a Sesto Calende. Ieri mattina, il signor Bogni ha immortalato, alle ore 9:45, un riversamento fognario nel fiume Ticino.

Uno dei tanti, viene da commentare visto che Michele Pizzini, consigliere comunale di Insieme per Sesto, ha segnalato più volte nei mesi scorsi sversamenti nel Ticino. Le segnalazioni sono state inviate al comune e Amsc e alle forze dell’ordine, ma il problema persiste e riguarda diversi punti dell’alzaia e anche alcune zone di Lisanza. Il problema non è solo legato all’inquinamento delle acque, ma anche all’aria maleodorante che questi scarichi portano con sé rendendo le zone circostanti agli scarichi off limits anche per semplici passeggiate nel Parco.

Quel che ormai è certo è che la rete fognaria ha bisogno di manutenzione e revisione, che sarebbero di competenza Amsc. Alcuni cittadini nella giornata di ieri hanno chiesto ad Arpa di interessarsi nuovamente al problema e monitorare le correnti scure che fluiscono indisturbate nel fiume azzurro. È dal 2014 che il Parco del Ticino monitora in sei diversi punti la qualità delle acque del fiume, mettendo in evidenza la gravità dell’impatto nei momenti degli sversamenti. Sì perché quando piove troppo, per scongiurare i rischi di allagamento a Milano, esistono una serie di canali scolmatori che deviano l’acqua da Olona e Seveso fino al Ticino.

L’acqua che scorre nei due fiumi ha una qualità peggiore rispetto a quella del Ticino. In particolare è l’Escherichia Coli, il batterio più comune nel caso di contaminazioni da fogne, che registra valori allarmanti: la presenza nel canale scolmatore è di 3 o 4 volte superiore a quello registrato a monte dell’ingresso del fiume. Non a caso a Sesto Calende, Golasecca e Somma Lombardo c’è il divieto di balneazione. Intanto, sulla pagina Facebook “La bacheca di Golasecca” i cittadini sono in rivolta. «Abbiamo il diritto di avere una spiaggetta balneabile». Negli ultimi anni, il Parco del Ticino ha lavorato perché i 47 comuni sul fiume si munissero di depuratori, ma controllare anche il flusso delle acque reflue milanesi diventa complicato. Non sono ancora ultimati i lavori di adeguamento. Così il Parco ha chiesto ad Aipo, un aiuto.