«Torno a casa, salverò Kate da qui»

Il cassanese Riccardo Reghenzani verso l’Italia: «In Russia solo immobilismo». E la storia fa il giro d’Europa

Sta rientrando in Italia in macchina e con altri mezzi di trasporto , il “Renzo” di Cassano Magnago: la sua “Lucia” è stata trattenuta dai familiari in Russia a San Pietroburgo, ma il giovane sta tornando a casa per tentare di dare impulso alla vicenda dall’Italia.

«Sto rientrando – spiega Reghenzani – perchè ho capito che in Russia non c’era molto da fare. Un immobilismo incredibile, avvertivo la sensazione che ci fosse quasi una presa in giro e che si facessero tante chiacchiere e pochi fatti. Per me non cambia nulla. Ho deciso di tornare perché credo che potrò essere più utile da casa. In Italia c’è la macchina di Kate, molto suoi effetti personali. Qualcuno dovrà contattarmi per recuperarli».

In realtà la storia d’amore interrotta alla soglia del matrimonio sta diventando un caso internazionale. Anche in Russia si stanno interessando alla loro love story che assomiglia più a una spy story da film. Nelle ultime ore Riccardo Reghenzani è stato contattato anche da alcune televisioni russe che vorrebbero raccontare quanto gli è capitato a San Pietroburgo. Una disavventura che sta facendo il giro d’Europa.

Riccardo e la compagna Ekaterina Moskaleva 28 anni di nazionalità russa, lo scorso 24 gennaio sono stati separati con la forza dai familiari di lei. Reghenzani ha vissuto un vero e proprio incubo, da quando i familiari della ragazza lo hanno aggredito, strappandogli dalle braccia la futura consorte. Prima le botte, poi il rapimento dell’amata, rinchiusa in una macchina, infine le manette da parte della polizia russa che lo avrebbe colpito più volte, umiliandolo e deridendolo, dopo averlo gettato in uno stanzino.

Scene da film, terribilmente vere, come ha raccontato la stessa vittima che attraverso il Consolato in Russia ha cercato vanamente di trovare una soluzione.

La coppia si sarebbe dovuta sposare a febbraio, ma i parenti di lei hanno fatto saltare le nozze. «Dopo le ultime informazioni ricevute ieri sera – ha ribadito il cassanese – ho deciso di cambiare strategia. In Russia ho capito che, in realtà, non ho un aiuto, salvo per le richieste continue di denaro. Sono esausto, ho raccolto le ultime forze e mi sono messo in viaggio verso l’Italia. Mi attendono tanti chilometri in solitaria, ora direzione Helsinki. Grazie a tutti coloro che mi hanno supportato moralmente e che continuano a farlo».