Truffe e inganni. La strategia ora la fornisce il Comune

Il Vademecum per i cittadini è stato presentato ieri: «Un aiuto per tutti, soprattutto per gli anziani»

“Vademecum contro le truffe e raggiri” è l’opuscolo che nella mattinata di ieri è stato presentato dall’assessore alla sicurezza . «È un’iniziativa realizzata grazie alla collaborazione con la Polizia Locale e visionato da Carabinieri e Guardia di Finanza – afferma l’esponente della giunta di centrodestra – Per noi è importante arginare il dilagante fenomeno delle truffe». Nell’ultimo periodo, analizzando i dati in possesso e forniti anche dal responsabile per l’Alto Milanese del progetto Controllo del Vicinato Walter Valsecchi, i raggiri, soprattutto a danno degli anziani, sono in aumento.

«La brochure, stampata inizialmente in 500 copie – precisa l’assessore Caruso – verrà distribuita in tutti gli uffici comunali, al Comando della Polizia Locale, nei centri anziani e nelle attività commerciali dove vi è una maggiore aggregazione soprattutto di anziani». Per una maggiore diffusione verranno anche contattati i presidenti delle consulte rionali: «in questo modo – continua Caruso – riusciremo ad essere presenti su tutto il territorio». Nell’opuscolo vengono segnalati anche i numeri utili da chiamare in caso di dubbio, il 112 e il numero della Polizia Locale (0331.285900): «È attivo tutti i giorni, anche la domenica, fino a mezzanotte – precisa il membro dell’amministrazione Cassani – per qualsiasi dubbio o per segnalare una situazione sospetta».

Gli anziani quindi, sono il target a cui è indirizzato il Vademecum perchè rientrano nella fascia d’età più vulnerabile. «Abbiamo deciso di riepilogare tutte le situazioni illecite più famose – interviene il Commissario della Polizia Locale – dai falsi funzionari ai finti maghi passando per i venditori a domicilio». Sempre più frequentemente infatti, gli anziani vengono avvicinati da individui che, con modi affabili, riescono a conquistarsi la fiducia dei malcapitati.

«Come ripeto in tutti gli incontri che organizziamo – sottolinea il Commissario Borroni – bisogna cercare di essere un po’ maleducati, chiedere sempre nome e cognome ed aprire solo a persone che si conoscono». Quando ci si trova in situazioni simili, il consiglio è sempre il solito: rivolgersi alle forze dell’ordine e segnalare l’accaduto. Purtroppo, come confermato anche dagli agenti in conferenza stampa, le denunce riguardano solo una minima parte delle truffe che in realtà avvengono.

«Il truffato – spiega il Comandante – per vergogna o paura di essere “sgridato” non contatta le forze dell’ordine e questo fa si che non abbiamo dati certi». Ma il problema non è solo questo, se ci fossero più segnalazioni «potremmo agire in maniera più efficace – chiude Borroni – a causa della depenalizzazione del reato per procedere all’arresto abbiamo bisogno di segnalazioni precise».