Forzate del sole? Un errore: La melanina ha i suoi limiti

Sotto i raggi del sole - Imparate a conoscere la vostra pelle e vi salverete da eritemi e scottature

È vero che le vacanze sono sempre troppo brevi, ma è altrettanto vero che i tempi delle reazioni del nostro corpo non possono essere accelerati a piacimento: la pelle deve abituarsi al sole e mettere in atto i suoi meccanismi di difesa. All’inizio l’esposizione deve essere perciò molto limitata e aumentata gradualmente nei giorni successivi. I primi giorni è consigliabile addirittura non esporsi ai raggi diretti del sole: anche sotto un ombrellone arrivano radiazioni ultraviolette riflesse dalla sabbia e sufficienti per stimolare la produzione di melanina. L’abbronzatura superficiale dei primi giorni è dovuta alla riserva di melanina già disponibile ed è destinata a sparire rapidamente. Solo dopo dieci giorni circa si inizia a formare una abbronzatura duratura. Non è vero che più si sta al sole più ci si abbronza: la produzione di melanina ha un limite.

«Le ore migliori per esporsi al sole sono tra le 9 e le 11 del mattino e tra le 16 e il tramonto – spiega , direttore del reparto di Dermatologia dell’ospedale di Gallarate – È importante un’esposizione graduale, aumentando il tempo di esposizione di giorno in giorno». «Ed è indispensabile proteggere la pelle con creme solari particolarmente adatte al fototipo. È fondamentale pertanto conoscere le prerogative della propria pelle e la predisposizione a sviluppare eritemi e scottature frequenti. Più la pelle è chiara più alto deve essere il fattore di protezione solare che deve essere applicato più volte al giorno ed in particolare dopo ogni bagno prolungato».

Se la tentazione si stendersi al sole è troppo forte, controllare attentamente il tempo di esposizione. La protezione va applicata almeno mezz’ora prima di esporsi al sole per consentire ai principi attivi di passare attraverso lo strato superficiale della pelle. Cospargere il corpo senza lesinare sulla quantità (ad esempio per un braccio serve un quantitativo di prodotto pari al volume di una noce), utilizzando fattori di protezione elevati nei punti più delicati: naso, labbra, lobi e bordo delle orecchie,

collo, incavo del ginocchio, dorso dei piedi (e soprattutto, in caso di scelte “naturiste”, quelle parti che durante l’anno non vedono mai la luce del sole). L’applicazione sulle labbra riduce il rischio di herpes.Quando si sta al sole non vanno utilizzati profumi, deodoranti o prodotti per il trucco: potrebbero lasciare macchie antiestetiche sulla pelle o scatenare reazioni allergiche dovute alla fotosensibilizzazione. Dopo l’esposizione al sole la pelle deve essere idratata perché si mantenga elastica.
«La sera, dopo l’esposizione solare, idratare la pelle usando creme doposole che permettono di mantenere l’abbronzatura più a lungo».