«La ricetta per diventare grandi? Ironia, passioni e tanta curiosità»

Generazione “anta”Raffaele Buscella, in arte Skizzo, sta per compiere 42 anni. Ma di “crisi” non se ne parla

«Il segreto per non soffrire della crisi di mezza età? Non prendersi troppo seriamente, avere cervello e cuore per sapersi emozionare». Questa la ricetta di , noto a molti come Skizzo, titolare del Balthazar Varese e autore di Colorado Caffè. Skizzo si accinge a compiere i 42 anni e, nonostante il fisico inizi a lanciargli qualche segnale che ha comportato un cambio di dieta, continua a sentirsi giovane nell’animo.
«Ho la pressione di un ottantenne e faccio ancora le cose come se fossi un teenager –

spiega – Dormo quattro ore a notte perché sono un trafficone. Ho tante passioni: mi piace leggere, ascolto musica e parlo con i giovani. Sono da sempre un tipo dinamico».
Dinamico, ma non sportivo. «Io, da sempre, penso che lo sport faccia male: non ho mai sentito raccontare che qualcuno si è fatto male stando seduto sul divano». È difficile stabilire a quanti anni corrisponda la midlife, come la chiamano gli americani. Considerando l’aspettativa di vita media, lo spartiacque tra giovinezza e vecchiaia può essere individuato tra i 40 e i 50 anni di età.
Si tratta di un range molto ampio, che suggerisce quanto la mezza età dipenda più dalla percezione soggettiva dell’avvicinarsi all’invecchiamento che convive con l’idea di essere ormai distanti dalle prospettive, dallo stile di vita e dalle potenzialità della gioventù.
Si sentono persi, sconfitti e delusi: sono un esercito di ultra-quarantenni nati a cavallo fra la generazione dei baby boomer (uomini nati fra il 1946 e il 1964) e la cosiddetta generazione Y (i nati fra gli anni 80 e i primi anni 2000).
Naturalmente la crisi di mezza età non colpisce tutti gli over 40, ma sembra che riguardi purtroppo una buona fetta della popolazione maschile potenzialmente brizzolata. Gli uomini d’età compresa fra i 40 e i 44 anni rappresentano il gruppo demografico a più alto rischio di “scivolo”. «Se una persona è stata seduta sul divano fino a 40 anni, senza mai crearsi delle vere passioni, quando varca la soglia dei quaranta immagino possa incappare in una “crisi di mezza età”. Sono la passione e la curiosità a tenerti vivo. Purtroppo, in giro si vedono tanti ragazzini e tanti quarantenni privi di interessi e poi capita che con lo scoccare dei 40, un uomo inizia improvvisamente a fare il ragazzino».
La crisi di mezza età, per quanto frequente, può non essere un passaggio obbligato. Ci sono uomini e donne che attraversano con serenità questa fase della vita, trovando nel presente della propria età motivazioni nuove.
Il vantaggio psicologico di queste persone è quello di pensare a se stesse in continuità col passato e col futuro, di concepirsi un’unità con quello che sono state da bambini, da adolescenti e da giovani adulti e di saper integrare in questo sentimento di identità ogni esperienza, anche quella più spiacevole e traumatica.
Certo, per tutti arriva il momento degli acciacchi. «Nell’ultimo periodo ho perso dieci chili, eliminando i carboidrati. Effettivamente sto meglio. Ho fatto alcuni esami e avevo diversi valori sballati, così il medico mi ha detto che dovevamo modificare la mia dieta e fare movimento. Benissimo, ho iniziato a mangiare meglio ma senza rinunciare ai piaceri della vita e al mio sigaro. Inoltre, ogni giorno faccio una mezz’oretta di bicicletta in giro per il centro. Ho una bimba di 5 anni: lei è la miglior palestra che esista. Mi tiene sempre in movimento. Quando arriverà il mio momento, saprò che mi sono goduto la vita. Bisogna imparare a “diventare grandi” con ironia».
Ma non solo, Skizzo è una “medicina” anche per chi gli sta attorno. «Ho un carattere esuberante, allegro e vivace e tengo giovani anche le persone che mi stanno vicino. Ad esempio la mia fidanzata, che per sopportare i mie orari si tiene anche lei in allenamento».