Salva il sabato sera ma non la salute. La cattiva abitudine delle adolescenti

Pillola del giorno dopo - È un farmaco di emergenza e può avere effetti collaterali: «Si tratta pur sempre di ormoni»

Si chiama pillola del giorno dopo. È un farmaco di emergenza e serve a evitare una gravidanza non prevista e indesiderata in seguito a un rapporto non protetto. Dovrebbe essere riservata solo ai casi strettamente indispensabili. Non è consigliabile assumerne più di una nel giro di 2-3 mesi.

Invece a Varese sta diventando la pillola del sabato sera. Un’abitudine (o quasi) per molte ragazzine fra i 14 e 16 anni. È il boom di richieste alla guardia medica, ai consultori e anche al Pronto Soccorso dell’ospedale Del Ponte. Una ventina le giovanissime che ogni fine settimana si recano negli ambulatori per avere dai medici di turno la prescrizione necessaria per comprare in farmacia questo farmaco che, attenzione, non è abortivo, ma ritarda o blocca l’ovulazione

impedendo la fecondazione quando, appunto, c’è stato un rapporto a rischio. C’è chi ritorna tranquillamente per chiedere nuovamente la prescrizione dopo un mese, dopo due mesi. «I farmaci contraccettivi d’emergenza hanno un costo relativamente basso che si aggira tra i 12 e i 35 euro a trattamento – spiegano dall’Unità Operativa Complessa – Farmaceutica Territoriale dell’Ats – La classificazione in fascia C rende di fatto difficile eseguire un qualsiasi monitoraggio diretto ed una precisa quantificazione dei consumi».
«Molte giovani donne considerano, erroneamente, la pillola del giorno dopo un anticoncezionale. Questo metodo ha un rischio di gravidanza più alto rispetto a quello di un vero e proprio anticoncezionale». Queste le parole del prof. , direttore responsabile dell’unità operativa di Ginecologia A, il quale spiega che, seppur in modo minore rispetto a un’interruzione di gravidanza, anche la pillola del giorno dopo può avere effetti collaterali. «Si tratta pur sempre di ormoni».

In caso di rapporti sessuali con persone non ben conosciute, il professor Ghezzi, ribadisce l’importanza di utilizzare sempre il profilattico. «Per quanto questo anticoncezionale non azzeri il rischio di malattie sessualmente trasmissibili, è l’unico anticoncezionale che riduce il rischio di contrarre i virus dell’Hiv e dell’epatite C – conclude Ghezzi – Un uso consapevole di anticoncezionali, inoltre, ridurrebbe notevolmente non solo l’utilizzo della pillola del giorno dopo, ma soprattutto le interruzioni di gravidanza volontarie tra le giovanissime che sono elevatissime a Varese, ma anche nel resto del nostro Paese».