Videogames e smartphone battono lo sport all’aria aperta

La ricerca - Le nuove tecnologie stanno monopolizzando l’attenzione e il tempo dei giovanissimi

In 40 anni i bambini e ragazzi hanno perduto circa il 25% delle loro capacità cardiovascolari. Colpa dell’aumento della sedentarietà. Meno di un quindicenne italiano su due pratica un’attività sportiva e la rinuncia allo sport si riscontra già a partire dagli 11 anni. Insomma, tra i giovanissimi è in atto la “vittoria del sofà”, complici le nuove tecnologie che, dai pc agli smartphone, stanno sempre più monopolizzando l’attenzione e il tempo dei teenager. Una vera e propria pandemia, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha effetti importanti sulla salute. A fare il punto, a pochi giorni dall’inizio dei Giochi di Rio 2016 che dovrebbero spingere invece ad emulare le gesta degli atleti, è la rivista The Lancet, che dedica uno speciale all’argomento.

Le linee guida prescrivono per gli adulti 2,5 ore di movimento moderato o 75 minuti di attività fisica intensa a settimana, e un’ora al giorno per i ragazzi tra gli 11 e 17 anni, ma il 23% degli adulti e l’80% degli adolescenti in età scolare è fisicamente inattivo. Anche perché di movimento ne servirebbe tanto: secondo un recente studio sarebbe necessaria un’ora di attività fisica al giorno per compensare gli effetti nocivi del rimanere seduti a una scrivania per le canoniche 8 ore di lavoro.

La parola d’ordine è muoversi molto. L’ideale sarebbe muoversi ogni giorno, ma fare anche sport e scegliere un’attività fisica aerobica almeno 4-5 volte a settimana da abbinare, per i più giovani, a un’attività fisica che, almeno due volte a settimana, in grado di migliorare la coordinazione motoria e il tono muscolare. È utile per esempio incitare i giovani ad andare a scuola a piedi, invece che in macchina. E a giocare all’aperto dopo le lezioni. Muoversi durante l’infanzia e l’adolescenza consente di creare un “capitale di salute” che permetterà di evitare più tardi il sovrappeso, l’aumento di pressione arteriosa, di glicemia o di colesterolo. A segnalare il fenomeno sono anche i pediatri che lanciano un allarme: questa è una generazione che rischia di diventare malata. Parlano di fenomeno preoccupante anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e il presidente della Camera, Laura Boldrini, che in due distinti messaggi hanno sottolineato l’importanza dell’attività fisica.

Banditi quindi per gli esperti di Medicina dello Sport le attività sedentarie e le ore passate in poltrona o seduti. Tra queste attività tra i più giovani spopolano i videogames e l’uso incontrollato del Pc. E in questa direzione anche i troppi compiti possono costituire un problema, perché lasciano poco spazio per l’esercizio fisico. È quanto dice l’indagine “Abitudini e stili di vita degli adolescenti” condotta dalla Società Italiana di Pediatria (Sip) che non lascia ben sperare in questo senso. Ben il 60% dei ragazzi, infatti, trascorre all’incirca 11 ore al giorno tra sedia e poltrona, ovvero tra scuola, Internet e Tv. L’analisi è stata fatta su un campione rappresentativo di 2081 studenti (1042 maschi e 1039 femmine) frequentanti la terza media inferiore in tutto il territorio nazionale.