Guerra Comune-Enel per i lampioni saronnesi. Tutta colpa delle chiavi delle cabine

Il “passaggio di consegne” con la nuova società di gestione lastricato di problemi

È scontro, quasi guerra tra Comune di Saronno ed Enel So.le. Come è noto, già dal mese di settembre si è deciso per un cambio della guardia per quanto concerne la gestione dell’illuminazione pubblica che è passata appunto da Enel alla società Citelum. Passaggio che permetterà un deciso risparmio, nei prossimi anni, per l’ente pubblico.

Ma i problemi non mancano, e riguardano il cosiddetto “passaggio di consegne” tra una società e l’altra: non pochi i problemi che sta affrontando l’Amministrazione, soprattutto a livello di gestione delle centraline cui sono collegati i lampioni. «Ce ne sono di due tipi – dicono dal Comune – uno al quale possiamo accedere, perché siamo in possesso delle chiavi. Si tratta di quadri elettrici magari un po’ obsoleti, e che comunque nel corso del tempo saranno sostituiti con altri di più recente concezione; altri invece erano di proprietà di Enel So.le. che avrebbe dovuto farci avere le modalità di apertura».

E qui sta il problema, anzi uno dei problemi. Perché a settimane di distanza nessuno ha ancora consegnato i dispositivi di apertura, dunque c’è difficoltà a intervenire in caso di manutenzione. Tra l’altro con il passaggio al nuovo gestore è stato inaugurato un sistema di segnalazione guasti che praticamente in tempo reale accoglie le mail o le indicazioni telefoniche dei cittadini. C’è appunto in indirizzo mail ([email protected]) oppure un numero verde (800-978447) ai quali rivolgersi: poche ore dopo gli operai sono al lavoro per risolvere eventuali guasti.

«La squadra di tecnici si muove in tempo praticamente reale – spiegano ancora dal Comune – ma una volta arrivati sul posto se i lampioni guasti sono allacciati a una centralina di Enel diventa parecchio complicato intervenire, con ritardi che evidentemente non sono attribuibili a noi o alla nuova gestione. Basti pensare che la segnalazione di un cittadino viene raccolta da un sistema elettronico che la smista agli operai, i quali intervengono praticamente subito».

Non solo, pare che le targhette che identificavano ogni singolo lampione siano state rimosse dal precedente gestore, cosa che rende ancora più difficile l’identificazione del punto luce per poter effettuare la manutenzione.

La soluzione? «Avere pazienza ancora qualche settimana prima di poter entrare in azione al massimo delle possibilità» è la laconica risposta.