La città e i suoi “mille” mercatini. Il Comune prova ad agevolarli

Pronte alcune soluzioni per risolvere le problematiche connesse alle periodiche, piccole fiere

“Tri don fan ul mercaà de Saron”: è un antico proverbio lombardo e significa “tre donne fanno il mercato di Saronno”. Un modo usato già nei secoli scorsi per indicare l’importanza dell’appuntamento che si svolge ogni mercoledì vicino alla stazione. Una tradizione che si rinnova ogni settimana ma che annovera altri mercatini più piccoli e periodici: al venerdì il mercato zonale della Cassina Ferrara, al sabato il mercato contadino dei prodotti a chilometri zero, a metà mese il mercatino degli hobbisti, il mercato di fine mese, il mercatino dell’usato e delle cose vecchie le altre domeniche, questi ultimi tutti nel centro. Un mondo variegato e ormai tradizionale, anche quest’anno ad esempio un mese prima di Natale (segnatamente questo fine settimana) si svolgeranno anche i mercatini natalizi del Trentino.

Ma non è tutto rose e fiori e l’amministrazione sta cercando di mettere una pezza alle difficoltà che si sono verificate nei mesi precedenti e negli ultimi anni soprattutto per quanto concerne i tre principali mercati: «Nei primi mesi della nostra amministrazione – fa presente il sindaco – abbiamo cercato di capire quali fossero le criticità, visto che abbiamo ereditato una situazione non certo felice. E pian piano agiremo; già in questi mesi sono cambiate molte cose e tante altre novità arriveranno anche in futuro». Partiamo dal più piccolo, quello di Cassina Ferrara: si tratta di un appuntamento che coinvolge sette/otto bancarelle, e che coinvolge principalmente solo gli abitanti del quartiere. Discreta l’affluenza, ma si sta trattando per toglierlo dalla strada e posizionarlo un una piccola area a pochi metri di distanza, in modo da dedicargli una vera e propria mini piazza.

Tante le presenze anche al mercato contadino del sabato, quello cosiddetto a chilometri zero, ma anche qui i problemi non mancano. Si chiede un rilancio, magari maggiore “pubblicità”: «A questo proposito – spiega l’assessore al commercio – stiamo anche noi rivedendo i termini di questo mercato, che registra sempre la presenza di una quindicina di banchetti. Una delle possibilità potrebbe essere quella di “traslocarlo” in centro, magari allargando la qualità dei prodotti non solo agli equo e solidali ma anche ad altre categorie». Per quanto concerne invece il mercato più importante, quello del mercoledì, la criticità era quella che riguardava i mancati pagamenti di alcuni plateatici, soprattutto quelli dei cosiddetti spuntisti. Il “buco” era parecchio consistente, adesso si è trovata una modalità dei pagamenti temporanei più snella e sicura. E altre novità arriveranno per la prossima primavera.