Piante di “Maria” coltivate in casa. In manette un saronnese

L’uomo, insieme ad un complice, gestiva due serre domestiche con ben undici piante

Arrivavano anche dalla Bassa Comasca, in particolare da Rovellasca, per rifornirsi di “Maria” di prima qualità coltivata a domicilio in provincia di Monza Brianza.

Nelle ultime ore sono stati arrestati due uomini, trovati in possesso di marijuana, uno di 43 anni di Cogliate e l’altro classe 1976 di Misinto, ma originario della città di Saronno. I due uomini nella giornata di ieri hanno patteggiato in tribunale a Monza una pena a due anni di reclusione per coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti. La sentenza è stata pronunciata dal giudice del tribunale di Monza, Letizia Brambilla (la Procura era rappresentata dal Vice Procuratore Onorario, Luigi Pisoni).

Secondo la ricostruzione effettuata ieri mattina in tribunale durante il procedimento per direttissima, i carabinieri di Lomazzo, sulla base di alcune informazioni hanno intercettato Stefano Sala a bordo della sua Opel Corsa. Lo hanno raggiunto a casa effettuando una perquisizione minuziosa e trovando cinque barattoli di vetro: due erano vuoti, ma gli altri erano pieni di “Maria”.

Durante la perquisizione è stato ritrovato anche materiale per il confezionamento, oltre a una sorta di contabilità della clientela. È stato passato al setaccio anche il computer all’interno del quale sono spuntati degli elementi che lo hanno collegato al Cattaneo. Gli investigatori, infatti, hanno individuato alcune foto che li ritraevano insieme, vicini a delle piante di marijuana.

A quel punto i carabinieri hanno voluto approfondire raggiungendo la casa di Misinto dove ora vive il Cattaneo. Appena arrivati, i carabinieri hanno avvertito un forte odore di “Maria”. Durante la perquisizione, sono state individuate ben due serre. All’interno del bagno c’era una serra attiva con 6 piante.

La seconda, con 5 piante, si trovava invece in cucina: c’erano anche i germogli con le scritte delle varietà della marijuana.

C’era tutto ciò che serviva per alimentarne la crescita, compreso il concime. I due uomini erano degli insospettabili poiché incensurati.

Durante l’udienza hanno entrambi ammesso di fare uso della sostanza. I due uomini hanno patteggiato, ma sono liberi. Complessivamente i carabinieri hanno sequestrato 11 piante e 350 grammi di marijuana.