Provincia, la Lega: «Il Pd non ha i numeri»

Il capogruppo del Carroccio a Villa Recalcati Giuseppe Longhin risponde al segretario democratico Samuele Astuti. E lo “avverte” che a ottobre la partita sarà difficile

«Non cambiare nulla per cambiare tutto. Questo sembra il ragionamento del Pd e del suo segretario Samuele Astuti riguardo le elezioni del consiglio provinciale. Mi fa piacere, come consigliere all’opposizione da 2 anni, che la maggioranza abbia deciso di ricandidare tutti i consiglieri attuali, tra cui Marco Magrini, esperto in salto della cadrega, e che passerà dal Ncd al Pd».

Il capogruppo della Lega Nord in Provincia Giuseppe Longhin attacca il segretario provinciale del Pd, ricordandogli che, in vista delle provinciali del 15 ottobre, difficilmente il centrosinistra potrà riconfermare il proprio risultato.

«Una ricandidatura di “massa” può significare che questa amministrazione crede di aver amministrato bene e di meritarsi il voto degli amministratori dei comuni che per 2 anni hanno bistrattato, ovviamente a parte qualche “precedenza” in quelli dove gli stessi consiglieri siedono in consiglio comunale, vedi piste ciclabili o asfaltature di strade provinciali. Io sono un imprenditore e come tutti sanno il valore e l’apprezzamento di un’azienda è dato anche da quello che pensano i propri dipendenti: andiamo a sentire cosa pensano a Villa Recalcati,

chiediamo alla RSU (rappresentanza sindacale) se sono felici di un Vincenzi-bis. Chiediamo ai sindaci che aspettano da mesi che la SUA (stazione unica appaltante) sblocchi la propria pratica. Sentiamo i presidi delle scuole o i presidenti delle associazioni. Chi da 2 anni non fa nulla e quel poco che lo fa lo sbaglia o lo rallenta, si ripresenta al giudizio degli amministratori alla faccia della più esagerata spavalderia».

E quindi: «I numeri sono cambiati, ha ragione Astuti che pareggia i conti Saronno-Gallarate con Varese ma non tiene in considerazione le altre innumerevoli amministrazioni cambiate a giugno e con il Ncd tornato, finalmente, al suo posto, in quel centro destra che avrebbe stravinto le provinciali del 2014».

Il giudizio di Longhin sull’operato della Provincia è negativo.

«I sette consiglieri che Astuti spera di riconfermare non bastano ad avere la maggioranza in consiglio, composto da 16 consiglieri e la fase di “costituzione” di un nuovo ente di cui lo stesso Pd si vanta al momento sta solo creando disagi e disordine. Il mio non è un appello per il centrodestra ma un modestissimo consiglio agli amministratori: scegliete chi vi amministra per come vi ha amministrato e per come ha intenzione di amministrarvi (disgregazione dell’Ente Provincia post referendum) senza, e qui concordo con Astuti, bandiere e partiti».