Lungo la ferrovia gettano di tutto

Ancora sporcizia lungo i binari, ancora zona nord di Varese. I lettori che frequentano il sito www.segnalacivarese.it – “luogo d’incontro” per tutti coloro che non intendono rassegnarsi al degrado cittadino e desiderano una cassa di risonanza per combatterlo – ci costringono a tornare su uno degli argomenti più dibattuti di questa rubrica. Nel nostro piccolo, finché la ferrovia non verrà adeguatamente ripulita, continueremo a martellare.

A darci lo spunto è il lettore Antonio Pascutti. Ventidue marzo, ore 7.03, spunta una foto che più eloquente non si può: un pezzo di prato in pendenza punteggiato, quasi mangiato dai rifiuti. Ce n’è per tutti i gusti: sacchetti di plastica, cartacce, pacchetti di sigarette, bottiglie di vetro, addirittura un sacchetto viola per la raccolta differenziata pieno di ogni ben di pattume, gettato in quella scarpata come fosse una piattaforma Aspem. Dove? Semplice, as usual: «

Siamo in via Magenta, prima del ponte pedonale che dalla stessa conduce su via Nino Bixio verso la ferrovia – scrive nel testo che accompagna l’immagine – Una discarica a cielo aperto. Quello che mi chiedo è: perché buttarli li? Non ci sono, forse, i contenitori dell’immondizia?». La domanda parrebbe sacrosanta, ma quando si ha a che fare con l’inciviltà le risposte ragionevoli sono difficili da trovare. Noi ci limitiamo a ripetere quanto scritto nel recente passato: la ristorazione del decoro nei pressi delle ferrate compete a chi le gestisce, cioè a Trenord; ci è stato assicurato che il tratto è stato finalmente monitorato e presto verrà ripulito. Lecito dubitare, ancora di più sperare e continuare a segnalare.
Lo stesso lettore, utilizzando il gruppo Facebook con l’obbiettivo gemello al nostro “Varese, sporcizia e degrado”, rende nota una situazione simile che riguarda Bizzozero: «Nei pressi della grotta di Lourdes a Bizzozero, dietro la Chiesa di via al Castello, c’è un sentiero un po’ lasciato andare tra discarica e sterpaglie». Anche qui il corredo fotografico è eloquente: la vegetazione è troppo rigogliosa e sembra non mantenuta da tempo, mentre tra gli alberi spuntano cartacce, lattine e sacchetti. Nemmeno un luogo di culto merita di rimanere lindo? Pare di no.

Concludiamo con Manuele Mariani, altro componente della piazza social che mira alla restaurazione del decoro cittadino. Potevano mancare un po’ delle amate buche? No: «Ieri sera ho raccolto e rimosso dalla sede stradale dei pezzi di cordolo in calcestruzzo – scrive – presso l’ingresso autostradale di via Gasparotto. No comment». Ci sostituiamo a lui: la situazione del manto prima di salire sulla rampa che porta all’A8 è terrificante. Basta vedere le foto allegate su Facebook oppure farsi un piccolo giro di perlustrazione: il consiglio è quello di non usare l’auto però, non si sa mai.