Elfi sulle tombe dei bimbi Un giallo al cimitero di Varese

VARESE Lo strano caso del cimitero di Bizzozero. Dove, su tre tombe di bimbi deceduti tra il 1987 e il 1992, sono comparse statuette, giochi di legno e girandole colorate. I parenti dei defunti non sanno chi sia stato a metterli. Ad accorgersi di quanto avvenuto è stato un parente di Giuseppe Arcuri, un bimbo che riposa in quel cimitero da 23 anni.
Sulla sua tomba, due settimane fa, è comparsa una statuetta di un putto le cui sembianze ricordano quelle di un elfo per gli occhi a mandorla e le orecchie a punta.

A scoperta avvenuta, il parente si è precipitato da Vito Summa, il fiorista, per chiedere se sapesse qualcosa a riguardo. «Io fino a quel momento non mi ero accorto di nulla – racconta lo stesso Summa – Ma, andando sul posto, mi sono reso conto che quelle statue non le avevo mai viste prima. Si tratta di oggetti antichi, alcuni anneriti dal tempo. Mi chiedo chi possa essere stato a posizionarli lì. E poi, dove potrebbe averli presi? In un altro cimitero?». «Io non sono ancora andata a vedere, ho mandato avanti mio marito – racconta Roberta, la mamma di Giuseppe Arcuri – La mia paura è che per il camposanto si aggiri una persona disturbata. Non capisco come a uno sconosciuto possa venire in mente di mettere oggetti su tre tombe di bimbi. E, soprattutto, non capisco perché abbia scelto proprio quelle di nostro figlio e di altri due bambini».
Le tre tombe sono tutte vicine. Il fiorista indica quelle di Elena Marsegan e di Luca Bacci, sepolti lì rispettivamente dal 1987 e dal 1992, su cui sono comparse statue di angeli. Poi ci sono giochi di legno: un bruco snodabile e uno di quei bastoni su cui bisogna impilare gli anelli. «Per ora non abbiamo fatto denuncia – continua Roberta Arcuri – Vorrei mettermi in contatto con gli altri genitori. Magari poi si scopre che si tratta una persona che voleva fare un bel gesto e che potrebbe farsi vivo e spiegarci le sue ragioni». Perplesso anche Alessandro Bonfadini, responsabile dei servizi cimiteriali del comune di Varese: «Lavoro qui dal ’75 e è la prima volta che sento una cosa del genere». Capita, infatti, che oggetti vengano sottratti dalle tombe, mai che vi facciano inaspettatamente comparsa. La lista dei furti è lunga. Due anni fa, tanto per fare un esempio, erano stati acciuffati alcuni ladri che avevano fatto razzia di statuette nel cimitero di viale Belforte per poi rivenderle a Milano.
Senza parlare di chi ruba fiori, vasi, rame e lampadine. «Solitamente, però, quando succede qualcosa che interessa un numero limitato di tombe, il responsabile è nella cerchia di familiari e conoscenti – continua Bonfadini – Ogni caso però è a sé e questo è davvero difficile da spiegare». I frequentatori del cimitero, inquietati dall’accaduto, vorrebbero le telecamere di videosorveglianza.
Adriana Morlacchi

s.bartolini

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