Airaghi dice no al doppio stipendio Ma la “Casta” boccia il neo deputato

VARESE (m. tav.) «Voglio fare il deputato, ma gratis». Marco Airaghi, ex deputato di An e, da martedì, parlamentare del Pdl di Varese, non vuole lo stipendio. Sembra assurdo, in un periodo durante il quale la casta cerca di “difendere” i propri privilegi. Eppure, proprio dalla nostra provincia, arriva un buon esempio di devozione alle isitituzioni. Airaghi, subentrato dopo la rinuncia di Antonio Verro al seggio rimasto vacante dopo la morte di Mirko Tremaglia, svolge una professione che potrebbe risultare incompatibile con il ruolo di deputato. È direttore generale di un’azienda che lavora con il ministero della Difesa.

Per scopire l’incompatibilità, ha già chiesto alla presidenza della Camera di valutare la situazione, compito che spetterà alla Giunta per le elezioni. Nel frattempo, nel caso non ci fosse incompatinbilità e potesse continuare a ricoprire i due ruoli, ha posto anche un altro quesito: posso rinunciare all’indennità da parlamentare?

«Svolgo già un lavoro con le aziende che operano nel campo della Difesa – spiega – E non è una mia caratteristica quella di voler accumulare incarichi per fini economici. Quindi, ho subito chiesto agli organi dirigenti della Camera di rinunciare all’indennità, essendo già remunerato per la mia attività lavorativa». Una richiesta sacrosanta, secondo Airaghi, dal momento che «lavoro già per lo Stato italiano».

Tuttavia, Airaghi non potrà rinunciare all’indennità: la risposta alla domanda è infatti stata negativa. Per la verifica dell’incompatibilità, invece, si dovrà aspettare. «Una legge prevede che all’indennità non si possa rinunciare per legge. In ogni caso, non ne faccio una questione di principio. Non mi piace la demagogia anticasta, e ritengo che l’indennità serva perché altrimenti molte persone non potrebbero svolgere attività politica dovendo lasciare il lavoro. Il mio è un caso a parte. Era una mia richiesta personale».

s.bartolini

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