Al posteggio spunta un drago “Innocuo, è stato abbandonato”

VARESE Un drago barbuto abbandonato a Clivio. Non è arrivato dall’Oceania da solo il sauro di circa 25 centimetri, rinvenuto ieri in un parcheggio, malconcio e con una zampa posteriore fratturata.

L’intervento del corpo forestale dello Stato del comando di Arcisate è avvenuto grazie a una segnalazione che ne ha permesso la cattura e l’affidamento alle cure del veterinario. «È una Pogona Vitticeps, meglio conosciuta come drago barbuto, è un animale originario dell’Australia – spiega il dottor Rainer Schneider, che lo sta seguendo -. Questo soggetto ha due o tre mesi circa, non è affatto pericoloso e non fa parte della Cites, quindi non è un animale protetto».

Il drago barbuto abitualmente si nutre di piccoli insetti, grilli o tarme, e di insalata, ma nel tempo passato nel parcheggio di Clivio non si è di certo alimentato bene. «Non è in buone condizioni. È esile e ha una frattura al femore, che comunque potrebbe guarire. Solo nei prossimi giorni potremo capire se ce la farà».

Un «lucertolino» di questo tipo vive abitualmente in cattività in un terrario.

È difficile quindi che sia scappato volontariamente dal padrone, l’unica ipotesi che rimane è perciò quella che chi lo possedeva se ne sia voluto liberare. Una declinazione esotica del triste e incivile rituale dell’abbandono estivo degli animali. «Spesso la gente li prende perché piacciono, senza sapere bene di quali cure necessitino. D’estate va tutto bene, perché l’animale in questione di giorno ha bisogno di una trentina di gradi, ma d’inverno fa più freddo ed è necessario impiegare lampade particolari per mantenere la temperatura».

Le spese per il cucciolo esotico aumentano, si avvicinano le ferie e il gioco è fatto. «È quello che accade con un’iguana che diventa troppo grosso». L’appello del veterinario è quello di «capire, prima di prendere un animale, se si può e si è in grado di prendersene cura. Oltre al problema etico dell’abbandono, infatti, c’è sempre la concreta possibilità che l’animale deperisca a seconda del luogo in cui viene lascia o che possa morire. Il maltrattamento ormai è un reato perseguibile penalmente secondo la legge». Per ora la pogona rimarrà in affido alla clinica veterinaria di Casbeno, ma è già possibile offrirsi per l’adozione rivolgendosi al corpo forestale dello Stato.

e.marletta

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