A Varese un plebiscito per Renzi

L’ex premier ha ottenuto quasi il 70 per cento dei voti degli iscritti. Astuti: «È l’uomo giusto»

Matteo Renzi trionfa in provincia di Varese alle consultazioni tra gli iscritti. Buono il risultato di Orlando, che, sebbene rimanga indietro, si garantisce un buon appoggio nella nostra provincia.

Si sono concluse ieri le operazioni di voto per il nuovo segretario nazionale, propedeutiche alle primarie, del Partito democratico. Una sfida a tre, che vedono in pole position l’ex premier e segretario uscente Matteo Renzi, il ministro Andrea Orlando, e Michele Emiliano. Gli iscritti che hanno espresso il loro voto a livello provinciale sono 1.327.

Renzi ha ottenuto 900 voti, il 67,82 per cento. Orlando 411 voti, il 30,97 per cento. Mentre Emiliano 13 voti, lo 0,98 per cento. La partecipazione degli iscritti è stata del 57,32 per ento rispetto al 37 per cento. del 2013. A Varese, dove ci sono quattro circoli: in tre ha vinto Renzi, in uno Orlando. Nel Circolo Varese 1, Renzi ha preso 38 voti, Orlando 8, Emiliano 0. Nel Circolo Varese 2: Renzi 32, Orlando 12, Emiliano 1. Nel Circolo Varese 3: Renzi 20, Orlando 25, Emiliano 0. Infine, nel Circolo Varese 4: Renzi 34, Orlando 22, Emiliano 0. Renzi ottiene il 64,6 per cento, Orlando il 34,9 per cento, Emiliano lo 0,5%, un solo voto in tutta la città.

A Busto Arsizio hanno votato in 150: Renzi ha ottenuto 103 voti, Orlando 45, Emiliano 1.

A Saronno 34 voti Renzi, 19 Orlando e 5 Emiliano. A Gallarate 56 Renzi e 15 Orlando. A Malnate, città dove è sindaco il segretario provinciale Samuele Astuti, Renzi 52 e Orlando 7.

Renzi ha inviato un messaggio ad Astuti complimentandosi per il risultato.

«Siamo soddisfatti del risultato di queste due intense settimane – commenta Astuti – desidero innanzitutto ringraziare per il gran lavoro svolto la Commissione Provinciale per il Congresso, presieduta da Bassano Falchi, e composta da Letizia Antonello, llaria Ceriani, Fabrizio Mirabelli, Michelangelo Moffa. Nel corso dei vari incontri abbiamo potuto constatare ancora una volta il grande attaccamento dei nostri iscritti e della nostra comunità alla partito. Questo è il segnale che le tensioni a livello nazionale che hanno popolato i giornali rispetto alla vita interna del Partito Democratico sono state per fortuna marginalizzate e gli iscritti,

a cui delle “beghe” interne non interessa niente, hanno preferito concentrarsi sul confronto tra le tesi congressuali. Mi piace notare come il confronto ha visto tutti noi sostenere un candidato o un altro, mai contro uno di essi. Il Partito Democratico ad ogni livello si pone come una forza di governo che in modo responsabile vuole cambiare le cose nella consapevolezza che il cambiamento è difficile e produce strappi e come ogni processo di cambiamento rischia di creare tensioni. Ma il cambiamento delle cose è necessario e non più rinviabile. Proprio per questo io penso che Matteo Renzi, forte del risultato ottenuto anche all’interno del partito prima che nelle primarie del 30 di aprile, sia il candidato giusto per continuare con ancora più forza questo percorso». E il presidente della Commissione Provinciale per il Congresso Bassano Falchi dichiara: «Ho girato molte convenzioni. La discussione è stata molto proficua, a volte magari anche aspra, ma sempre sui contenuti e con la ferma convinzione da parte dei nostri iscritti che chiunque prevarrà sarà il nostro segretario».