«A Villa Toeplitz,mani creative nella terra»

L’architetto Piera Basile parla del progetto portato avanti dai bambini del campo estivo Arcoiris

A Villa Toeplitz, i bambini del campo estivo Arcoiris stanno costruendo un fortino-casetta di terra cruda. Il progetto è di , architetto che – con «Mani e Terra» – da più di dieci anni porta avanti nelle scuole percorsi di progettazione partecipata, nei quali gli studenti realizzano capanne, labirinti, giochi, fortini, sculture e tutto quello che serve per disegnare il proprio spazio di vita.

«A Villa Toeplitz il progetto è in divenire: i bambini se lo reinventano ogni volta che ci mettono le mani – spiega Piera – È un lavoro stimolante e creativo».

La materia prima è la terra argillosa, materiale che in Italia si trova a chilometro zero. In generale, si fa uno scavo e si cerca di capire come arrivare alla “miscela ottimale” aggiungendo materiali ecologici (come la paglia, ndr). A Villa Toeplitz abbiamo usato la terra di Morosolo perché nel parco non è possibile scavare per il rischio di rovinare le radici delle piante. Ci sono anche ditte tedesche che producono terre pre-miscelate, ma la nostra filosofia punta a spendere poco e a utilizzare i materiali facilmente reperibili.


Bisogna fare un’intelaiatura, per esempio con bambù e rami di nocciolo. La terra cruda consente di realizzare anche pareti curve e di dare libero sfogo alla fantasia. Per i bambini è liberatorio produrre l’impasto lavorandolo con i piedi, trasgredendo la regola di non sporcarsi.

Certo, un aspetto importante dell’attività sta nel fatto che i bambini imparano a costruire insieme. I risultati migliori arrivano con il lavoro di gruppo. I bambini costruiscono lo scenario dei propri giochi e nello stesso tempo sfogano le proprie energie. L’attività riesce a mettere d’accordo bambini anche di carattere molto diverso.

Se non si interviene con la manutenzione, la costruzione piano piano è destinata a sgretolarsi. Proteggendo la casetta-fortino con una tettoia potrebbe invece rimanere anni. La terra cruda è una tecnica di costruzione diffusa in Africa. Il museo Castiglioni vorrebbe costruire con questo materiale un forno: per farlo si potrebbe smantellare la struttura realizzata dai bimbi e darle una forma diversa. Costruire con la terra cruda, infatti, significa entrare a far parte del ciclo della vita. Le terre argillose possono essere impastate infinte volte. Qui sta il senso: chilometro zero e impatto zero.