Addolorata, caso chiuso? «C’è poca chiarezza»

Il democratico Conte: «La questione è ormai risolta». Longhini (Forza Italia): «Mancano garanzie»

Il caso della scuola Maria Addolorata continua ad essere terreno di scontro tra maggioranza e opposizione.

Ad intervenire, ieri, il capogruppo del Pd Luca Conte, il quale ha chiesto, in vista della riunione capigruppo che si svolgerà questa sera, che la minoranza ritiri la richiesta di un consiglio comunale ad hoc sulla scuola.

«È stata presentata da alcuni esponenti di opposizione una richiesta di convocazione urgente del consiglio comunale avente ad oggetto il futuro della scuola elementare Addolorata – spiega Conte – non si può negare che la vicenda abbia tenuto banco nelle ultime settimane e sia stata oggetto di approfondite discussioni, fra l’altro anche in sede di commissione Servizi educativi, l’organismo che per conto del consiglio stesso si occupa di tali argomenti».

E qui il democratico sottolinea come non ci sarebbe, a suo parere, la necessità di un’intera seduta dell’assemblea degli eletti, dal momento che il caso sarebbe ormai in via di soluzione.

«Dopo questa richiesta – continua – la vicenda sembra in realtà essersi definitivamente chiusa attraverso il garbato ma fermo invito indirizzato dalle suore di via Bernardino Luini ai genitori e volto ad accettare il trasferimento proposto dal Comune. Nonostante ciò apprendiamo che i firmatari ed in particolare il capogruppo di Forza Italia Simone Longhini vogliano persistere nella richiesta di un consiglio comunale ad hoc, non allo scopo di evitarne il trasferimento, ma convinti che esso possa portare certezze sul finanziamento dei lavori necessari per la messa in sicurezza dell’ala della scuola Mazzini destinata ad ospitare gli alunni della Addolorata e sul pieno sostegno da parte dell’amministrazione Galimberti alla mensa per gli indigenti gestita dalle suore stesse».

Peccato che, a nostro avviso, tali pur meritorie preoccupazioni non giustifichino una spesa di circa 3000 euro, tale è infatti l’onere complessivo a carico del Palazzo Estense per ogni consiglio comunale. Una spesa superflua, a maggior ragione per chi abbia cognizione del fatto che i fondi per le opere necessarie presso la scuola Mazzini (70.000 euro) sono già stati stanziati con apposita variazione al bilancio presentata, discussa e votata nell’ultima seduta del consiglio comunale di martedì 30 maggio e che l’assessore Roberto Molinari ha già espresso da circa un mese le dovute rassicurazioni in merito all’incremento delle risorse già oggi dal Comune destinate alla mensa di via Bernardino Luini».

La richiesta di ritiro non incontra però il favore del capogruppo forzista Longhini. «Sono disponibile a discutere la mozione che ho presentato in un consiglio comunale che non sia esclusivo, ma abbia anche altri punti all’ordine del giorno – risponde Longhini – voglio però sottolineare come non sia affatto vero che tutti i problemi siano superati. I genitori sono ancora preoccupati per lo sviluppo della vicenda. Sulla quale non c’è tutta la chiarezza che ci si aspetterebbe.

Bisogna ancora capire se i genitori dell’Addolorata, che ha un’offerta didattica specifica ed è una scuola di impronta cattolica, avranno le giuste garanzie. Rimane poi il problema delle modalità con cui l’amministrazione ha comunicato, da un giorno all’altro, la decisione. È un fatto che non deve più accadere. E la discussione in consiglio serve appunto per tutelare tutte le famiglie di Varese, anche delle altre scuole. Per evitare che in futuro possano verificarsi ancora fatti simili».