Agente insultato e risarcito dona tutto ai terremotati

Un cittadino di Bisuschio, oltreché per divieto di sosta, era stato denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale

– Agente insultato e risarcito. E lui devolve l’intera somma in auto ai terremotati. È Bisuschio la cornice di questo bell’esempio di generosità e civiltà.

L’agente ha avuto l’idea e l’amministrazione l’ha imitato: parte del risarcimento, infatti, spettava al Comune. «Il nostro vigile si è rivolto alla giunta – spiega il sindaco Fabio Zucconelli – è stata una sua iniziativa. Ci ha comunicato la decisione di devolvere quanto gli era stato risarcito alla Croce Rossa per i terremotati. La giunta ha deliberato all’unanimità di fare altrettanto. L’agente ha mostrato un senso civico e una capacità di solidarietà straordinari».

Il “fattaccio” risale al 2015. «Era la Giornata delle forze Armate – spiega il primo cittadino – l’agente era in servizio e il corteo celebrativo avanzava. C’era sulla strada un’auto posteggiata in divieto di sosta. Il proprietario era dentro a un bar a due passi da dove si trovava l’auto. L’agente ha raggiunto l’automobilista e gli ha detto di spostare la vettura». Risultato: sequela di insulti dove il più garbato era un «vaffa».

«Epiteti scurrili gridati in mezzo alla strada davanti a tutti. Davanti al corteo, davanti ai cittadini che lo stavano seguendo, davanti ai clienti del bar – dice il primo cittadino – l’agente ha quindi rilevato la sanzione per il divieto di sosta e, come d’obbligo, ha preceduto con la denuncia penale per oltraggio a pubblico ufficiale». Denuncia andata avanti d’ufficio sino a quando «l’automobilista, che si è ravveduto e si è anche scusato, non ha proposto una transazione stragiudiziale», dice Zucconelli.

L’agente ha accettato l’accordo: «e ha devoluto l’intera cifra per i terremotati. Ecco io credo che questa vicenda insegni molto. Insegni come anche dalla maleducazione sia possibile trarre qualcosa di buono». Una lezione. Una lezione «preziosa – aggiunge il primo cittadino – la funzione della sanzione, lo scopo dell’amministrazione pubblica, non è punitiva. Ma rieducativa.

Io credo che in questo caso il valore sia duplice. Il cittadino si è scusato, ha ammesso l’errore, ha capito di aver sbagliato. L’agente non soltanto ha accettato l’accordo, evitando che l’automobilista affrontasse un processo, ma ha scelto la solidarietà.

Ha scelto di devolvere il risarcimento per un torto subito a chi in queste ore ha bisogno di tutto. Ha bisogno di rinascere. E questo credo sia un gesto civico di grande valore educativo. Un esempio».